CORSA CAMPESTRE
Il Campaccio parla africano
Uganda prima e terza, secondo l’etiope Melak, quarto l’azzurro Faniel. Etiopia e Kenya sul podio femminile, ritirata Battocletti

Niente da fare per l’Italia nella prova femminile del 64° Campaccio, appena conclusa a San Giorgio dopo un rinvio di tre mesi e mezzo e i tanti dubbi su una manifestazione per fortuna realizzata grazie alla forza di volontà di organizzatori e autorità: tripletta africana, doppia Etiopia e Kenya sul podio, fuori dai giochi la speranza tricolore Nadia Battocletti, ritirata durante i 6 chilometri del percorso. A tagliare per prima il traguardo sangiorgese è stata l’etiope Tsehay Gemechu, 22 anni, alle sue spalle l’altra grande favorita della vigilia, la keniana Lilian Rengeruk, 23 anni. Bronzo ad Haileslase Tsige (Etiopia).
Ora in gara gli uomini, con la speranza Faniel che deve vedersela con il duo ugandese Kiplimo-Chelimo e con l’etiope Tuemay, vincitore a San Giorgio nel 2020. A metà gara il gruppo dei migliori è passato in 15’18”, ritmo non irresistibile, con tutti i favoriti nelle prime posizioni.
Nella seconda parte di gara i battistrada hanno letteralmente “cambiato marcia”, alzando il ritmo e facendo la differenza. Alla fine, come da pronostico, il primo a tagliare il traguardo in 29’10 è stato l’ugandese Jacobs Kiplimo, davanti all’etiope Melak e all’altro ugandese Oscar Chelimo, senese d’adozione. Appena fuori dal podio, quarto, l’atteso Eyob Faniel, il ventottenne azzurro originario dell’Eritrea che gareggia per le Fiamme gialle.
© Riproduzione Riservata