PARROCI
Saronnese, crociata contro minigonne e scollature
Campagna di decoro lanciata tra i fedeli: «La Chiesa non è la spiaggia»

Con l’arrivo della bella stagione, che porta tutti a sfidare il caldo con scollature, gonne e pantaloncini corti, non stupisce l’appello dei sacerdoti di Uboldo e Gerenzano: «La chiesa non è la spiaggia».
Ogni estate, insomma, si ripresenta lo stesso problema ed è bene ricordarlo: perché la chiesa non è un bar né un mercato. Così, scegliendo il “pulpito” degli opuscoli parrocchiali della domenica, ecco gli avvisi dei sacerdoti che richiamano i fedeli al rispetto delle chiese.
Il parroco di Uboldo, don Armando Colombo, invita a entrare in chiesa e a seguire le messe «con un abbigliamento rispettoso sia della casa del Signore sia del proprio corpo, tempio dello Spirito Santo». “Anche il corpo ha il suo linguaggio”, è il titolo dell’avviso del parroco don Nando Sarcinella di Gerenzano: «Vesti con dignità e rispetta il luogo sacro», si legge nella nota: «È sconveniente un abbigliamento senza maniche, in minigonna, in pantaloncini. Usa sempre un abbigliamento adeguato per entrare in chiesa. Certamente capiamo che fa caldo, ma questo non ci deve autorizzare a mancare di rispetto e a considerare la chiesa come fosse la spiaggia».
Ecco le norme per entrare: «Coprire gambe e spalle. Niente pantaloncini troppo corti, niente minigonne, niente abiti troppo scollati. Per le donne meglio coprire le spalle con un golfino o con un foulard, indossare bermuda o gonne adeguate». È richiesta la massima collaborazione.
Sempre a Gerenzano, una decina di anni fa, era stato posto un cartello davanti alla materna parrocchiale “Carlo Berra”: «Siete pregate di entrare vestite decentemente». Un monito che non era certo passato inosservato, rivolto alle mamme che accompagnavano i figli con abiti definiti «indecorosi». La battaglia per il ben vestire, dunque, prosegue. Se ne fanno interpreti i sacerdoti che, in questo periodo di tutto è concesso, pongono dei confini. Che faranno discutere.
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