IL DIBATTITO
«Referendum prematuro»

Niente referendum, per ora, sulla Città metropolitana, come proposto su Prealpina dal deputato di Italia Viva, Gianfranco Librandi. Il sindaco Augusto Airoldi lascia aperta la porta all’idea di portare Saronno all’interno dell’ente locale territoriale ma non alla consultazione fra i cittadini: «Indire oggi un referendum mi sembra una scelta prematura. È vero che, pensando ad esempio ai pendolari che prendono il treno, la maggior parte di loro si recano abitualmente a Milano, in particolare per lavoro o studio. Si tratta comunque di scelte ancora tutte da valutare ».
L’ex sindaco Alessandro Fagioli, che aveva invece accantonato il progetto, non nasconde perplessità riguardo all’idea di aderire alla Città metropolitana: «Saronno rischierebbe di finire fagocitata. In ogni caso bisogna guardare alle prospettive di tutto il comprensorio, non soltanto a quelle della città; in questo senso Saronno dovrebbe già rappresentare un polo attrattivo, senza bisogno della Città metropolitana, che non mi pare possa rappresentare la soluzione a tutti i problemi».
Fagioli non esclude però del tutto l’idea di un referendum: «Bisognerebbe spiegarlo bene ai saronnesi prima del versante istituzionale: è comunque necessario aprire un tavolo politico, anche magari con l’onorevole Librandi, per valutare il da farsi».
«In qualità di storico, ritengo sia naturale che Saronno si avvicini alla Città metropolitana di Milano a cui è legata da dinamiche amministrative, economiche e sociali», questa l’opinione di Giuseppe Nigro che, oltre a essere un apprezzato storico, è stato amministratore comunale, con la giunta del sindaco Luciano Porro, con cui aveva seguito direttamente l’iter della notifica del Comune, che apriva la porta alla possibile adesione di Saronno alla Città metropolitana.
«Molte cose sono inevitabilmente cambiate da allora», sottolinea Nigro, «se si dovesse andare avanti nella prospettiva di aderire alla Città metropolitana, ritengo che sarebbe necessario impostare completamente l’intero discorso, al di là dell’idea di indire un referendum o meno».
Lo storico saronnese pone infatti un problema di rappresentatività: «Dopo la riforma monca delle provincie, servirebbe eleggere un sindaco della Città metropolitana, diverso da quello di Milano».
«Milano offrirebbe grosse potenzialità e prospettive», sottolinea infine Miro Fresc, storico responsabile del Villaggio Sos e ora coordinatore del servizio di assistenza telefonico Saronno amica, «ma non sono da sottovalutare gli storici legami che ha il volontariato proprio con la provincia di Varese».
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