IL CASO
Dormitorio in ospedale
Clochard in sala d’attesa: i pazienti si lamentano per le condizioni igieniche dei locali
Fuori dalla sala gessi, nell’ospedale di piazza Borella, c’è un locale usato come rifugio di fortuna dagli emarginati: a denunciarlo è un residente che alcuni giorni fa aveva portato la figlia di sei anni al nosocomio saronnese per una radiografia.
«Non ho nulla naturalmente contro i dirigenti dell’ospedale, che da quel ci è stato detto stanno cercando di affrontare la difficile situazione - spiega il cittadino - e non ne faccio tanto una questione di sicurezza, ma si tratta piuttosto di un problema di igiene e di pulizia che ritengo vada affrontato al più presto».
Come detto, tutto è iniziato con una semplice visita di controllo: «Qualche giorno fa, di mattina, abbiamo portato nostra figlia in ospedale per una radiografia di controllo a causa di una frattura alla clavicola - racconta l’uomo - e dopo l’accettazione ci hanno detto di attendere nella sala di aspetto della sala gessi, che era però piena di clochard».
«A questo punto - aggiunge - ho chiesto spiegazioni alle infermiere di passaggio nei corridoi. Non mi sembrava il caso che una bambina o un qualsiasi altro cittadino dovesse attendere in un luogo dove c’era un odore nauseabondo, con condizioni igieniche inaccettabili. L’infermiera ha chiaramente espresso il proprio stato d’animo di totale rassegnazione per una condizione nota da tempo alla direzione sanitaria e che tutt’ora non ha trovato soluzione. Ci siamo quindi recati all’Ufficio relazioni con il pubblico, dove il personale si è scusato per quanto è accaduto e ci ha assicurato che sarebbe stato presentato un nuovo esposto alle autorità competenti; abbiamo però percepito una certa rassegnazione davanti al fatto che nessuno, dopo tanti e numerosi solleciti e denunce, alla fine abbia mai fatto nulla per trovare una soluzione».
Sono preoccupati anche i dipendenti stessi dell’azienda sanitaria, che di notte devono attraversare la struttura dove, in diverse punti, bivaccano i senzatetto: quest’ultimi finirebbero anche per litigare tra loro per contendersi i posti migliori.
«Penso sia importante salvaguardare la sicurezza dei lavoratori che salvano la vita di altre persone - conclude il residente - i clochard magari possono anche essere considerati soggetti non pericolosi: rimane però il fatto che l’igiene e la cura dei luoghi pubblici pagati dai cittadini va rispettata e protetta. Per quanto mi riguarda, sinceramente non avevo paura delle persone che bivaccavano sotto i miei occhi, ma a preoccuparmi erano le condizione igieniche. Oltre al rischio che uno di questi potesse svegliarsi infastidito e dare in escandescenza, mi ha colpito lo stato di un luogo che era trasandato e non pulito, nonché il senso di abbandono e la mancata cura di un bene che è utile a tutti. Sono situazioni dalle quali ritengo ci debba essere un’adeguata protezione».
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