L’IMPOSTA
Saronno, ecco la tassa di soggiorno
Contestata dalle opposizioni, debutterà dal primo luglio

Ecco la tassa di soggiorno a Saronno. Entrerà in vigore dal prossimo primo luglio. L’amministrazione del sindaco Augusto Airoldi in questi giorni ha formalmente fissato i criteri per l’imposta di soggiorno che da quest’anno viene introdotta per chi pernotta in una struttura ricettiva della città. Nell’ambito dell’approvazione del bilancio preventivo 2023, l’amministrazione aveva in precedenza già annunciato l’introduzione dell’imposta, così come previsto dalle disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale con cui è stata data tale possibilità ai Comuni. Il relativo gettito, negli intenti della maggioranza, è destinato a finanziare attività culturali e interventi nel settore culturale, ma anche progetti di tutela, valorizzazione e recupero ambientale.
LA SPIEGAZIONE DELL’ASSESSORE
«Nello stabilire le tariffe dell’imposta di soggiorno – spiega l’assessore al bilancio Domenico D’Amato – abbiamo coinvolto gli stessi operatori e confermato l’applicazione di criteri di gradualità e proporzionalità in funzione delle tipologie delle strutture ricettive e relative categorie».
LE TARIFFE
Guardando ai numeri, la tariffa giornaliera per gli alberghi a 5 stelle è di 3 euro, 2 euro per quelli a 4 stelle, 1.50 euro per i 3 stelle, 1 euro per gli alberghi a 1 e 2 stelle. Per quanto riguarda le residenze turistico alberghiere si va dai 2 euro per i 4 stelle,a 1.50 euro per i 3 stelle a 1 euro per i 2 stelle; 1euro infine per le strutture ricettive non alberghiere.
OPPOSIZIONI CRITICHE
L’ iniziativa promossa dal Comune per ottenere fondi per rilanciare la città, ha però suscitato molte perplessità da parte delle minoranze. In particolare, la lista civica Obiettivo Saronno ha lamentato il mancato confronto con gli operatori locali e si è detta dubbiosa sui reali vantaggi che potranno derivare dall’operazione, che è stata contestata anche da parte della Lega. «Non sono state consultate le categorie di settore, che hanno infatti già presentato un ricorso al Tar – sottolinea l’ex vicesindaco Pierangela Vanzulli (Lega) - Non hanno pensato di dare un limite temporale alla imposta, tant’è che la maggioranza consiliare ha dovuto presentare in consiglio comunale un emendamento per inserire un limite di applicazione dell’imposta; c’è infine anche da ricordare che vi sono dei vincoli circa l’utilizzo dei fondi derivanti dalla imposta in questione, che è appunto di scopo».
LO SCOPO TURISTICO
«E’ una tassa che è stata introdotta in un po’ tutta Italia, anche nei Comuni governati dalla Lega - ribattono i consiglieri comunali Pd Francesco Licata e Mauro Rotondi – finalizzata a promuovere iniziative per valorizzare Saronno anche dal punto di vista turistico; in consiglio comunale abbiamo portato in approvazione un emendamento che prevede l’esenzione per chi si ferma in città per più di 7 giorni, agevolando quindi chi si reca a Saronno per motivi di lavoro».
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