IL DEGRADO
«I cani non possono, pulite voi»
Blitz di un’associazione animalista: sui muri centinaia di manifesti contro gli incivili
Fra Saronno e Turate, bacheche, cestini dei rifiuti e pali della luce durante la notte sono stati tappezzati di manifestini che invitano i proprietari dei cani a pulire gli escrementi lasciati sui marciapiedi.
Ad entrare in azione ancora una volta sul tema sono i militanti dell’associazione “Cento per cento animalisti“, quelli delle tante e spesso colorite polemiche contro la presenza di animali alla Sagra di Sant’Antonio di Saronno e contro la Fiera del bestiame di Origgio.
Questa volta hanno voluto impegnarsi in una campagna di sensibilizzazione, sotto il profilo della buona educazione, dato che le deiezioni canine sono diventate un grosso problema di convivenza fra cittadini in paesi e città.
Ne sa qualcosa chi abita vicino alle aree cani, dove si trovano spesso i limitrofi marciapiedi pieni di “ricordini“, ed anche chi passeggia in centro, perché non tutti i proprietari di cani si “ricordano” di raccogliere gli escrementi dei propri animali.
Un malcostume che ha di recente anche costretto il Comando della Polizia locale a intervenire a più riprese e con specifici servizi in borghese, che hanno portato alla distribuzione di diverse multe.
Anche “Cento per cento animalista” ce l’ha con gli incivili: «Abbiamo affisso volantini in varie zone di Saronno e Turate e questa è una iniziativa che abbiamo deciso di compiere dopo avere ricevuto diverse segnalazioni al nostro indirizzo email da parte di cittadini esasperati dal problema, ma soprattutto dai proprietari di cani, stufi di essere guardati male ogni volta che portano a passeggio il loro animale. Succede a Saronno e Turate, come un po’ dappertutto».
Alcuni proprietari di cani non raccolgono le deiezioni e questo è un esempio di maleducazione da stroncare, con le buone o con le cattive.
Certo, è anche vero che la maggior parte dei rifiuti abbandonati nei luoghi pubblici non sono riconducibili ai cani: cioè carte, plastica, lattine, bottiglie, gomme da masticare e anche preservativi e siringhe.
«Ma raccogliere le feci del proprio cane è un gesto doveroso di civiltà», sottolineano i portavoce dell’associazione, «e anche di amore verso i “pelosi.” Quando non succede, molta gente lo prende come pretesto per esprimere ostilità verso gli animali. Che, ovviamente, non hanno nessuna colpa: espletano un bisogno fisiologico nel modo per loro naturale. È chi li porta in giro che deve provvedere a pulire: un gesto che non costa nulla, ma indica rispetto per l’ambiente, gli umani e gli animali. Ben vengano dunque sanzioni per chi abbandona questi, e qualsiasi altro tipo di rifiuti».
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