VIA ROMA
Muri dipinti, ma niente vandali
Ex fabbrica decorata da famosi writers: l’opera confusa con il degrado

Una colossale opera d’arte è comparsa proprio nel centro di Saronno, ma non tutti hanno capito: all’inizio c’è stato pure chi l’ha scambiata per l’esito di un blitz dei graffittari, come tanti se ne sono visti in città negli ultimi anni.
Stiamo parlando dell’intervento che è stato compiuto sulla facciata dell’ex stabilimento di cornici di via Roma.
C’era già nell’ottocento, poi si era anche ampliato prima del declino e della chiusura, avvenuta tanto tempo fa. Di proprietà di privati, la struttura appare sicura e non è neppure così malconcia ma è abbandonata da tanto tempo e sono stati i privati stessi a pensare, in attesa di dare nuova vita a questo complesso edilizio, di togliere il grigio dalla facciata, chiedendo l’aiuto di due artisti famosi della “street art”, conosciuti come Tilf e Blackwan.
Detto, fatto: gli interessati hanno dato la loro disponibilità e si sono subito messi al lavoro con vernici e pennelli, creando un’opera astratta di enormi dimensioni e la cui interpretazione - come hanno rilevato gli autori - è lasciata a chi osserva. In tanti hanno già dato una sbirciata dal marciapiede di via Roma: la fabbrica si trova in posizione un poco arretrata rispetto alla strada, per arrivarci bisogna percorrere una breve stradina privata e davanti c’è un cancello.
Insomma, da parte di chi passa si vede solo parzialmente ma un’opera di tali dimensioni non può passare inosservata e che suscita subito curiosità.
Tra l’altro, anche dentro la fabbrica è diventata una sorta di museo, perchè Tilf e Blackwan non si sono fermati all’esterno ed anzi hanno dipinto pure le pareti di alcuni locali, spazi del vecchio opificio dismesso, e non è escluso che in futuro le porte potrebbero aprirsi per chi fosse interessato ad andare a vedere, magari compiendo una visita guidata.
Insomma, lo stabilimento è diventato adesso una sorta di monumento dedicato alla street art.
E intanto i proprietari della ditta incassano le congratulazioni, per l’idea senz’altro innovativa, da parte di molti concittadini: «Una bellissima pensata, che andrebbe riproposta anche altrove in città, dove ci sono tanti angoli tristi e magari anche degradati, che potrebbero tornare a colorarsi e magari diventare parte d un percorso artistico saronnese» dicono alcuni vicini.
Alessandro Galli, esponente dell’associazione locale dei ciclisti, la Fibs, si complimenta con la proprietà, con tirata d’orecchie a chi, evidentemente, non ha compreso ed in questi ultimi giorni ha criticato l’opera sui social: «A Saronno in alcuni casi purtroppo c’è una mentalità provincialissima che sembra insradicabile dal background culturale di alcune persone. Per fortuna sono la grandissima minoranza». E in effetti, di converso, sono stati già in tanti a complimentarsi anche con gli artisti, per la buona riuscita del loro lavoro: si tratta come detto, di due “esperti della street art”, molto noti anche a livello internazionale. In zona, è possibile vedere le loro opere a Como, Bologna e Cremona.
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