BLITZ NOTTURNO
Saronno, non c’è pace per il cimitero
Nuovi imbrattamenti. Sul muro esterno scritte di solidarietà ad Alfredo Cospito, l’anarchico in carcere in Sardegna

Ancora writers in azione al cimitero maggiore di Saronno: dopo il caso del mese scorso che aveva fatto grande scalpore in città (qualcuno si era arrampicato sul vecchio corpo dei colombari e aveva realizzato una grande scritta-disegno sul tetto di una delle cappelle, ben visibile anche dalla strada) l’altra notte, tra domenica 11 e lunedì 12 dicembre, si è registrato un nuovo blitz, stavolta all’esterno, lungo la trafficata via Milano.
Sul muro perimetrale del camposanto, sempre con la vernice spray, sono state scritte frasi “solidali” nei confronti di Alfredo Cospito, anarchico in carcere in Sardegna: sconta l’ergastolo per l’attentato avvenuto durante la notte fra il 2 e 3 giugno 2006 a Fossano in provincia di Cuneo, quando due pacchi bomba a basso potenziale esplosero, comunque senza causare feriti, alla scuola allievi carabinieri.
A Cospito era dedicato anche l’enorme murale apparso recentemente proprio di fronte al complesso cimiteriale, mentre stavolta i graffitari hanno attraversato la strada realizzando due scritte direttamente sul muro cimiteriale, nella zona dove si trova l’ingresso secondario, quello di accesso al “nuovo” corpo dei colombari vicino all’ingresso del deposito comunale. Un punto di grande passaggio - si trova su una delle principali direttrici viarie fra centro e periferia - e infatti le scritte non sono passate inosservate, anche se nessuno ha notato gli autori all’opera.
Come per l’imbrattamento della cappella del cimitero, sono stati avviati accertamenti da parte delle forze dell’ordine.
L’area cimiteriale cittadina è da qualche tempo davvero nel mirino: negli ultimi mesi dentro al camposanto si sono verificati anche diversi piccoli furti, di fiori e vasi che erano stati lasciati sulle tombe, ed è sparita anche una grande statua funeraria in bronzo. Mentre al primo piano dei colombari sono stati trovati panni stesi: evidentemente c’è qualcuno che entra ed utilizza i bagni pubblici per lavare i propri indumenti.
Una serie di episodi che hanno spinto molti cittadini, e pure alcune forze politiche, a chiedere un aumento dei controlli e della sorveglianza.
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