LA STRUTTURA CHE NON C’È
«Senza la pista chiudiamo»
Appello del Pedale Saronnese: i piccoli ciclisti non possono allenarsi in sicurezza

«Che fine ha fatto il progetto della pista di allenamento per le bici? Senza, rischiamo di chiudere»: a parlare il presidente del Pedale Saronnese, Emilio Filippini. Preoccupato per il futuro dello storico club, «non vorrei essere l’ultimo presidente!».
Il problema non è di carattere organizzativo e tanto meno economico, «anzi, i nostri sponsor ci sono vicinissimi e da questo punto di vista siamo tranquilli», ma di spazi.
In città non esiste una pista d’allenamento per i piccoli, era nei programmi dell’Amministrazione comunale ma non è stata ancora realizzata e per il momento ci si adatta ad utilizzare il posteggio dello stadio di corso della Vittoria a Caronno Pertusella. Da una squadra di 11 corridori, adesso sono rimasti solo quattro “baby” ed un giovanissimo - Alessandro Cattani - che partecipa alle competizioni regionali di categoria Esordienti, con discreti risultati.
C’era anche una ciclista, giovane ma dalle notevoli potenzialità, la campionessa regionale Giada Cattani, di 10 anni, che è passata alla società di Gorla Minore: «Abbiamo deciso di lasciarla andare verso altri lidi, è giusto così, perché noi non le possiamo offrire le strutture che servono e sarebbe stato ingiusto trattenerla» ammette Filippini.
Ma cosa serve esattamente al Pedale saronnese? Esclusa, per ovvi motivi di sicurezza, l’eventualità di portare i più piccoli ad allenarsi sulle strade. Servirebbe una pista abbastanza lunga, di circa seicento metri, per consentire loro di prepararsi alle gare, lontano dalle auto e dai pericoli. Si era parlato di una sua realizzazione, sarebbe stato un anello, all’interno o attorno alla futura area feste che il Comune vorrebbe approntare nei pressi dell’uscita autostradale di Uboldo-Origgio ma per il momento non si è passati alla fase esecutiva e quindi i tempi appaiono lunghi; altra eventualità era stata quella di crearla vicino al Parco del Lura, ma pure in quel caso si è rimasti nel campo delle ipotesi. Ed il tempo corre: «Il ciclismo piace, anche ai più piccini; ed i sacrifici non spaventano i ragazzi. Ma a mamme e papà noi dobbiamo poter offrire spazi adeguati, che adesso Saronno non appare in grado di mettere a disposizione» dice con tristezza il presidente. Alla ricerca di un’eventuale collaborazione con Origgio, dove il Pedale potrebbe spostarsi per proseguire la sua attività in attesa di tempi migliori a Saronno.
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