INFERMIERA KILLER
Taroni, condanna confermata
Anche dalla sentenza d’appello-bis trent’anni di reclusione

Trent’anni di reclusione: confermata nella sostanza, sia pure con piccoli ritocchi, la condanna nei confronti di Laura Taroni, l’ex infermiera dell’ospedale di Saronno accusata degli omicidi del marito Massimo Guerra e della madre Maria Rita Clerici. Due morti avvenute nell’abitazione della donna a Lomazzo: la prima il 30 giugno del 2013, la seconda il 4 gennaio dell’anno successivo.
La Prima corte d’assise d’appello di Milano ha emesso poco fa la sentenza di secondo grado-bis (dopo che la Cassazione aveva disposto un nuovo processo a causa di errori commessi in occasione della sentenza di secondo grado) che ricalca in gran parte quella pronunciata nel 2018 in rito abbreviato dal gip del tribunale di Busto Arsizio Sara Cipolla.
Esclusa solo l’aggravante della premeditazione per quanto riguarda l’omicidio della madre, ma ciò non ha modificato l’entità della pena che, come aveva chiesto a inizio settimana il sostituto procuratore generale di Milano Nunzia Ciaravolo, dopo quasi due ore e mezza di requisitoria.
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