LA DECISIONE
Scarcerato il trapper Shiva, ora è agli arresti domiciliari
Il Tribunale di Milano si è espresso sul caso che vede il trapper legnanese accusato di duplice tentato omicidio e porto abusivo d’arma

Nonostante il parere negativo della pubblico ministero Daniela Bartolucci, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, Stefania Donadeo, ha disposto la scarcerazione di Andrea Arrigoni, ventiquattrenne star della trap di origini legnanese, meglio noto come Shiva, finito in manette lo scorso 26 ottobre con l’accusa di duplice tentato omicidio e di porto abusivo d’arma da sparo.
SHIVA AGLI ARRESTI DOMICILIARI
Da ieri sera, il popolarissimo trapper è agli arresti domiciliari presso la casa della madre a Milano. Con lui anche la compagna e il figlio neonato.
Soddisfazione da parte dei difensori avvocati Daniele Barelli e Marco Campora, secondo i quali i quattro colpi sparati da Shiva la sera dell’11 luglio all’interno del cortile dei “Milano Ovest Studios” a Settimo Milanese contro i suoi due nerboruti aggressori sarebbero stati «una reazione a una violentissima aggressione subita e mentre il venticinquenne Alessandro Rossi e il trentenne Walter Pugliesi (allo stato indagati per violazione di domicilio) erano in fuga.
L’AVVOCATO: «SPERIAMO INIZI UNA NUOVA FASE»
«Siamo molto soddisfatti del provvedimento del gip. Abbiamo sempre accettato e rispettato i provvedimenti cautelari negativi, pur impugnandoli, a maggior ragione condividiamo modifiche positive sul suo stato detentivo. Il percorso carcerario è durato quasi quattro mesi ed è stato molto probante per il ragazzo, la famiglia, il team lavorativo e tutti i fan. Ora speriamo inizi una nuova fase, dove centrale possa essere solo la musica», ha commentato l’avvocato Barelli. «Il processo farà il suo corso e noi saremo pronti a confrontarci, nel rispetto dei ruoli, con la procura avanti il Tribunale competente per decisione finale di merito».
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