TIFO VIOLENTO
Scontri al derby tra Torino e Juventus: perquisizioni anche nel Varesotto
Continuano le indagini sui tafferugli a margine della partita di novembre

Daspo e denunce a poche ore dal derby di ritorno Torino-Juventus. E perquisizioni anche in provincia di Varese. Lo scorso 8 novembre si erano affrontati in un centinaio. Gli ultras della Juventus e del Torino avevano trasformato, a colpi di bombe carta, alcune vie del centro del capoluogo piemontese in un campo di battaglia. Era la vigilia del derby di andata. Nella mattinata di giovedì 9 gennaio, a pochi giorni dalla partita di ritorno, per quegli scontri consumati a pochi metri dalla Gran Madre, con un’operazione della Digos scattata all’alba, 23 persone sono state denunciate per rissa, travisamento e porto abusivo di oggetti atti a offendere. Sono stati emessi 73 provvedimenti daspo e due sedi degli ultras della Juve sono state chiuse.
L’ARSENALE DEGLI ULTRAS
Tra il materiale sequestrato, oltre agli indumenti utilizzati quella notte, ci sono manganelli telescopici, coltelli, bombolette di gas urticanti e bastoni. In particolare, la polizia ha messo le mani sull’arsenale degli ultras bianconeri: decine di bombe carta e decine di razzi. Materiale che gli investigatori non escludono potesse essere adoperato in vista del derby di sabato. Al vaglio degli inquirenti c’è anche la posizione del titolare di un bar di Moncalieri, alle porte di Torino, dove è stato ritrovato il grosso dei dispositivi esplodenti.
ALCUNI INDAGATI SONO DEL VARESOTTO
Perquisizioni anche ad Asti, Novara, Alessandria, Pavia, Savona, Varese e Piacenza, dove risiedono alcuni degli indagati. Tra i denunciati c’è il lanciacori della curva bianconera, identificato, insieme ad altri juventini, la sera della maxi rissa, durata una decina di minuti, molto intensa. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Paolo Scafi, si sono concentrate sugli appartenenti ai gruppi Ultras Granata 1969 (Torino), Drughi e Primo Novembre (Juventus), che si erano dati appuntamento in quel luogo, perché secondo loro c’erano poche telecamere di sicurezza. Proprio grazie alla videosorveglianza invece è stato possibile dare un volto e un nome alla maggior parte dei partecipanti agli scontri. Tra questi, circa una ventina erano già diffidati per analoghi fatti di violenza. Dieci dei diffidati invece non appartengono a gruppi organizzati: si tratta di tifosi granata che durante la partita danneggiarono i seggiolini e i bagni dei settori ospiti dell’Allianz Stadium. Oltre ai Daspo, per loro la Juventus ha applicato il codice di gradimento, che vieta l’accesso all’impianto sportivo al di là della diffida. L’operazione di oggi ha una valenza non solo repressiva ma anche preventiva, perché come spiega il capo della digos torinese, Carlo Ambra, «è avvenuta due giorni prima del derby, dunque tutto il materiale sequestrato è ormai nelle mani delle forze dell’ordine, quindi sarà di monito per una migliore gestione dell’evento sportivo».
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