IL PROCESSO
Varese, ultras messi alla prova dopo gli scontri con la polizia
Arriva l’ok del giudice: lavori di pubblica utilità. Le violenze avvennero dopo il match di basket Varese-Fortitudo

Ultras “messi alla prova”, il giudice dà l'ok dopo che anche i carabinieri sono stati risarciti. Per gli scontri con le forze dell’ordine dopo il match di basket Varese-Fortitudo il giudice Alessandra Sagone ha disposto la trasmissione degli atti all'Uepe per la “messa alla prova” (Map) di 12 dei 15 imputati, i quali dovranno svolgere un periodo di lavori di pubblica utilità, al termine del quale i reati (violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio) saranno dichiarati estinti.
Altri due imputati hanno scelto di patteggiare (ma la pena deve essere ancora quantificata), l'ultimo, accusato di essere l'istigatore, ha scelto il rito ordinario perché vuole dimostrare di non essere il capo dei facinorosi (il dibattimento inizierà a ottobre).
Essenziale per l'ok alla Map era l’accordo con polizia e carabinieri per i risarcimenti: con le questure di Milano e Varese l'intesa era già stata trovata, ora è arrivata anche quella con l'Arma, che ha accolto le offerte di indennizzo. La partita incriminata è quella del 24 aprile 2022. Gli imputati sono gli stessi che ricevettero il Daspo in seguito a quegli scontri: un gruppo di ultras biancorossi provò ad aggirare lo sbarramento delle forze dell’ordine per raggiungere la tifoseria rivale, usando bastoni, cinture e petardi.
Alla fine l’assalto fu respinto, ma con qualche contuso tra gli uomini in divisa.
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