IL PROCESSO
Varese, ultras ai lavori socialmente utili
Scontri con le forze dell’ordine: 12 chiedono la messa alla prova

Dodici dei 15 ultras a processo per gli scontri con le forze dell’ordine dopo il match di basket Varese-Fortitudo hanno chiesto la “messa alla prova”: dovranno quindi svolgere, se il giudice accetterà la loro istanza, un periodo di lavori di pubblica utilità, al termine del quale i reati (violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio) saranno dichiarati estinti. Gli altri tre imputati hanno invece scelto di patteggiare.
Ma l’udienza di oggi, martedì 9 gennaio, in Tribunale è stata rinviata ai primi di marzo perché se è già stato raggiunto l’accordo con le Questure di Varese e Milano per i risarcimenti ai poliziotti, non c’è ancora l’intesa con i carabinieri, i cui vertici non hanno ritenuto congrua l’offerta di indennizzo, indispensabile per ottenere la messa alla prova.
La partita incriminata è quella del 24 aprile 2022. Gli imputati sono gli stessi che ricevettero il Daspo in seguito a quegli scontri, con divieto di accesso per due anni (otto per i recidivi) ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive. Al termine della partita un gruppo di ultras biancorossi provò ad aggirare lo sbarramento delle forze dell’ordine per raggiungere la tifoseria rivale, usando bastoni, cinture e petardi. Alla fine l’assalto fu respinto, macon qualche contuso tra gli uomini in divisa.
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