A TEATRO
Serena Rossi: «Venite con me in un viaggio nella mia città»
“SereNata a Napoli” è lo spettacolo dell’attrice che va in scena al teatro Arcimboldi di Milano domani sera

«SereNata a Napoli»: un titolo già di per sé evocativo e pieno di bellezza, di emozione e di significato. Un “notturno di musica e parole” che Serena Rossi porta al Teatro Arcimboldi di Milano il 6 giugno e che, spiega, «nasce dal desiderio profondo di rendere omaggio alla mia città, ma anche a un certo modo di sentire, di vivere, di raccontare. È un’idea che mi porto dentro da tempo, perché Napoli è parte integrante della mia identità, ed era arrivato il momento di tradurre in uno spettacolo tutto l’amore, la gratitudine e la meraviglia che provo per lei». Nato proprio da un’idea di Serena Rossi, e scritto con Maria Sole Limodio e Pamela Maffioli, il primo spettacolo teatrale dell’attrice e cantante napoletana ha la direzione musicale e gli arrangiamenti del Maestro Valeriano Chiaravalle e la regia di Maria Cristina Redini: qui i racconti e la musica sono stretti come amanti, una canzone apre a una storia che riporta a una musica, rimanda a una leggenda arriva a una ninna nanna. «Le storie di SereNata a Napoli – spiega le scelte che uniscono le narrazioni la stessa Serena Rossi - sono come frammenti di un mosaico: ognuna ha un colore, una voce, una memoria. Le ho scelte seguendo il cuore, lasciandomi guidare dalla musica, dalle parole che mi commuovono, dai racconti che mi hanno formato come donna e come artista. Il filo conduttore è la notte, intesa non come buio, ma come spazio di intimità e verità. Questo spettacolo è un notturno perché si muove nel territorio del sentimento, della malinconia, della speranza. È un viaggio tra le ombre e le luci di Napoli, tra ciò che si dice e ciò che si canta, tra chi siamo e chi eravamo». E al centro di tutto, appunto, Napoli, città piena di storie, città misteriosa, con la sua “filosofia” e il suo immaginario. Con il suo fascino. E Serena Rossi con questo spettacolo racconta in qualche modo anche l’amore che la lega a Napoli nel profondo, ciò che della sua città ama di più e i motivi che la portano a questo amore al di là del fatto che è, appunto, la sua città. E racconta l’amore che per lei si sprigiona da Napoli. «Napoli per me è una carezza – confida -. Amo il suo cuore pulsante, la sua contraddizione continua, il modo in cui ti sorprende sempre, anche quando pensi di conoscerla tutta. Quello che mi lega a Napoli è un amore profondo, viscerale : a volte ti fa arrabbiare, ma non potresti mai starne lontano. Ciò che amo di più, forse, è il suo coraggio. Napoli ha sofferto, ma non ha mai smesso di cantare. E credo che proprio questo sia l’amore che si sprigiona da lei: un amore forte, imperfetto, ma sempre generoso». E in questo intreccio di musica e racconti che partono dall’infanzia, in questo omaggio che fa rivivere tradizioni ed emozioni, le voci dei vicoli, i canti e le feste, l’augurio dell’artista che all’essenza immortale della sua città dedica storie e melodie è quello che, alla fine, «ogni spettatore possa portarsi via una piccola serenata nel cuore».
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