IL PROCESSO
Sesso con la figlia 13enne della compagna
L’indagine sul trentatreenne era cominciata con la confessione della bambina, distrutta psicologicamente, a un sacerdote: gli abusi avvenivano ogni volta che la madre era fuori casa

A processo, davanti al Tribunale presieduto da Cesare Tacconi, c’è un uomo di 33 anni, che è accusato di violenza sessuale su minore. Avrebbe abusato della figlia tredicenne della donna con cui all’epoca dei fatti, anno 2019, aveva una relazione. E sarebbe arrivato ad avere con la bambina rapporti sessuali completi.
Il trentatreenne nel corso delle indagini, partite dopo che la tredicenne raccontò a un sacerdote quello che le accadeva a casa sua in assenza della madre, non è mai stato arrestato e fino all’udienza preliminare era risultato anche irreperibile: ora si sa che vive a Milano e che respinge le contestazioni del sostituto procuratore Giulia Floris.
Nel corso di una delle prossime udienze - ieri il rinvio è stato al 28 febbraio - avrà anche la possibilità di raccontare la sua verità in aula davanti ai giudici.
La vittima è stata sentita in modo protetto, anche alla presenza di psicologi, e ha già riferito che gli abusi sessuali sarebbero andati avanti per diversi mesi. Quando la madre era al lavoro sarebbe rimasta sola più volte con il “patrigno”, che avrebbe usato la scusa di vedere un film insieme per abbracciarla, toccarla e poi, in un crescendo terribile, per spogliarla e avere con lei rapporti sessuali. Come detto, tutto emerse quando la ragazzina non riuscì più a sopportare la situazione - somatizzava tra l’altro la sua sofferenza con atti di autolesionismo, tagliuzzandosi le braccia - e all’oratorio raccontò a un prete quello che il “patrigno” le faceva. L’indagine dei carabinieri scattò subito, tra l’altro con una visita immediata in ospedale, che confermò che la tredicenne aveva già avuto rapporti sessuali, e poi con la verbalizzazione della denuncia, in seguito sostanzialmente confermata dall’audizione protetta.
Distrutta anche la vita della madre, che naturalmente non immaginava quello che accadeva a casa in sua assenza, e che in quel periodo aspettava un figlio del trentatreenne. La donna si è costituita parte civile per la figlia con l’assistenza dell’avvocato Roberta Vegetti.
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