DOPO LO SPARO
Ferito a Lisanza: sulle tracce di chi ha sparato
Cauto ottimismo per le condizioni del 26enne operato al collo, che resta in prognosi riservata

Continua la caccia all’uomo per il tentato omicidio del 26enne colpito da un proiettile la sera di giovedì a Lisanza. Dopo il colpo di pistola alla nuca - l’aggressore avrebbe usato un’arma piccola - il giovane, nato in Italia ma di origine egiziana, è stato operato al collo dai medici dell’ospedale di Circolo di Varese dove resta ricoverato in prognosi riservata in Terapia intensiva generale, ancora sedato ma in condizioni tali da consentire un cauto ottimismo. Intanto i carabinieri del comando provinciale di Varese, che si stanno occupando delle indagini coordinati dalla procura della Repubblica di Busto Arsizio, proseguono nelle ricerche sia in zona sia fuori dalla provincia di Varese, anche perché la vittima non è residente sul territorio.
L’INCONTRO E L’AGGUATO
Da quanto ricostruito, il 26enne aveva un appuntamento con l’aggressore o gli aggressori che, dopo averlo colpito, sono scappati a bordo di un’auto. Da qui la ricerca del mezzo tramite le telecamere di videosorveglianza poste in diversi punti della città: i filmati sono serviti prima di tutto per comprendere la direzione e poi identificare la persona al volante. Tutto dev’essere accaduto nell’arco di pochissimi minuti: erano le 18 di giovedì 3 ottobre quando i dipendenti di un cantiere nautico hanno visto il 26enne che, dopo il ferimento, camminava barcollando lasciando la scia di sangue. All’arrivo di carabinieri prima e soccorritori del 118 con ambulanza, automedica ed elicottero poi, il giovane dev’essere riuscito a dare qualche informazione prima di essere intubato e portato all’ospedale di Circolo. Inoltre, i militari dell’Arma sono entrati immediatamente in possesso del telefono del ragazzo, già noto alle forze dell’ordine.
I PUNTI OSCUTI
Resta da fare chiarezza, non solo su chi abbia sparato anche da una distanza abbastanza ravvicinata, ma anche perché. Il movente. Che fosse un regolamento di conti? Anche per il tipo di colpo esploso. Una serie di domande a cui dare risposta: prima di tutto perché l’incontro era stato fissato proprio a Lisanza in quella stradina, via Pasturazza, che conduce alla spiaggetta dei Pobi. Per chi arriva a Sesto Calende in treno, è pressoché impossibile arrivare se non a piedi dopo un tragitto di diversi chilometri. E poi, il giovane sebbene avesse appuntamento, ha fatto in tempo a guardare in faccia la persona che gli ha sparato? Prima che esplodesse il colpo, c’era stata una discussione?
I TESTIMONI
I carabinieri hanno ascoltato i testimoni, persone che appunto hanno dato l’allarme e che sono andate immediatamente in caserma per collaborare. Al contrario i vicini non hanno sentito lo sparo. La zona non è nota come piazza dello spaccio di stupefacenti e proprio per questo motivo, lontani da occhi indiscreti, potrebbe essere stata scelta per l’incontro.
© Riproduzione Riservata