L’ANNUNCIO
Sesto Calende: «No al mercato spezzato»
Ambulanti contro l’amministrazione: «Mantenere l’integrità»
Non era un mercoledì normale quello di ieri, 1 novembre, a Sesto Calende. E non solo perché era il Giorno dei Santi, ma perché cadeva dopo l’incontro, tanto discusso sia in aula sia sui social, in cui il sindaco Giovanni Buzzi ha spiegato come potrebbe essere il nuovo mercato. E visto che di mercoledì cade proprio lo storico evento settimanale, non c’era momento migliore per andare a farsi raccontare dai diretti interessati, cioè gli ambulanti, impressioni e opinioni, proposte e reazioni all’idea di far tornare 57 banchi in centro e tenerne 20 in via Lombardia, strada di periferia nella quale il mercato è stato spostato dalla pandemia per permettere il distanziamento tra le persone.
LE REAZIONI
Anche chi non era presente alla riunione pubblica della sera prima indetta dell’amministrazione era al corrente della situazione e alla domanda «che cosa ne pensa del mercato diviso a metà?» le espressioni del viso sono state eloquenti. Ma visto che le parole restano sulla carta mentre i visi corrucciati no, ecco alcuni dei pareri degli ambulanti. «Un’assurdità. Così i 20 che resteranno qui sono destinati ad andarsene. E poi come li sceglierebbero? In base a cosa? All’anzianità?», dicono marito e moglie che vendono abbigliamento intimo. «Inoltre, quale cliente si sposterebbe dal centro a questa zona periferica? L’amministrazione, visto che doveva dare una soluzione, ha buttato giù questa proposta, ma è come dire che una soluzione non c’è. Percepiamo poca attenzione e disorganizzazione, fin dall’inizio di questa storia».
«IL MERCATO RESTI INTEGRO»
Proseguendo lungo i banchi di via Capricciosa, strada che costeggia il cimitero cittadino, l’atmosfera suscitata dalla proposta del sindaco, bocciata anche dalle minoranze Insieme per Sesto e Sesto2030, non è cambiata. «Il mercato deve restare integro», afferma Angelo Dulio, ambulante a Sesto da 35 anni che ha seguito la riunione via streaming. «Secondo l’idea che è stata proposta non ci sarebbe più integrità e omogeneità. Inoltre, ci vuole rispetto per il lavoro degli altri: così ci sarebbero i privilegiati del centro e i dimenticati di via Lombardia. Quel che dà fastidio è che non si è voluto fare un piano B. Ora ci organizzeremo per proporre, grazie alle nostra esperienza del settore, altre alternative. Quella che mi sembra più percorribile è permettere di metterci nelle due piazze, come è sempre stato». Secondo il nuovo progetto, infatti, lo stallo nelle piazze Garibaldi e Mazzini sarebbe adesso interdetto, così come ha rimarcato anche Marco Colombo durante la riunione dicendo che «le piazze sono dei sestesi e devono restare libere dai banchi». Affermazione che ha fatto infuriare Marino Chinello, altra storica presenza al mercato settimanale e incontrato proprio ieri. «L’atteggiamento di Colombo è arrogante e prepotente», afferma il commerciante. «C’è modo e modo. Con il sindaco si capisce che c’è spazio per mediare e comunicare, con lui invece no». Dello stesso avviso Davide Grazioli che, intento a sistemare la sua merce nel furgone, aggiunge che «siamo disposti a discuterne ancora e lo faremo con nuove proposte, consapevoli che si debba scendere a compromessi però giusti per lavorare bene noi, i commercianti del centro e i residenti». E sotto una pioggia sottile, gli ombrelloni si sono chiusi come un sipario sull’ennesima replica di una saga lungi dal trovare la parola fine.
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