FAUNA LOCALE
Sesto cigni salvati in extremis: «No pane, li uccidete»
L’appello lanciato dopo la grave intossicazione alimentare che ha colpito due esemplari

«Non date pane o prodotti da farina ai cigni o altri palmipedi. Li uccidete». L’appello è di Alessandra Motta, responsabile del Rifugio Miletta di Agrate Conturbia, che in questi giorni ha salvato in extremis due cigni da una grave intossicazione alimentare.
DUE CIGNI INTOSSICATI
«I cigni sono stati trovati sulla alzaia di Sesto Calende. Uno è fuori pericolo, l’altro è ancora bisognosi di cure. Non sono casi isolati, succede anche ad Arona. - ha detto Motta - La gente non comprende che dare pane ai cigni o alle anatre, che sono erbivore, significa ucciderli. Questi animali sviluppano la patologia che blocca il sistema digerente. Cominciano a non alimentarsi più e muoiono. Ora li stiamo alimentando in modo artificiale in attesa della ripresa completa, poi verranno liberati. Anche i piccioni non dovrebbero mangiare pane, ma granaglie. Le amministrazioni comunali dovrebbero farsi parte attiva con dei cartelli che spieghino meglio cosa significa dare pane, pizze o biscotti a questi animali».
Ed i cigni sono oramai parte di ogni lungolago. Nel week end a Lugano un trio passeggiava sul marciapiede, mentre ad Angera è possibile ammirare nel pratone dei giardini una tribù di una trentina tra oche, cigni e papere, lontane dalla “folla” che c’è sempre a Sesto Calende o Arona.
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