L’ALLARME
Sfratti, post Covid da incubo
Ne sono stati eseguiti 1.146 in provincia: +561% in un anno

In totale, nel 2022, nella provincia di Varese sono stati emessi 785 procedimenti di sfratto, il 7,83 per cento in più rispetto al 2021. E il Sunia – il sindacato unitario nazionale Inquilini e Assegnatari - teme per il 2023 un ulteriore aumento degli sfratti per morosità, dovuta alle difficoltà economiche delle fasce più deboli, al non aver stanziato i fondi per il sostegno affitti, alla fine del reddito di cittadinanza che conteneva una quota per il canone di locazione, e all’inflazione che fa aumentare le spese condominiali.
MOROSITÀ E FINTA LOCAZIONE
Nel dettaglio, per quanto riguarda i dati del 2022, la “finita locazione” – che si verifica quando il proprietario vuole tornare in possesso della sua abitazione, quindi “sfratta” l’inquilino che ci vive - i procedimenti sono stati 9 nel capoluogo e 117 nella provincia. Per la morosità, ovvero per impossibilità di pagare l’affitto da parte degli inquilini, i procedimenti sono stati 93 nel capoluogo, 566 in provincia. «Dai dati emerge come il capoluogo “tenga” rispetto alla restante parte della provincia – afferma Flavio Azzena, segretario di Sunia –. Questo grazie ai fondi per il sostegno affitti e la morosità incolpevole del governo Draghi, distribuiti alle regioni che a sua volta li ha distribuiti ai comuni, messi a bando dal comune di Varese. Ma la situazione è critica perché le politiche del Governo centrale puntano ad agevolare chi non ha bisogno di aiuto, quindi i numeri di sfratti sono destinati ad aumentare».
BEN 3.442 RICHIESTE DI ESECUZIONE
Le richieste di esecuzione di sfratto in provincia sono state 3.442, con una variazione rispetto al periodo precedente + 381,40. Gli sfratti eseguiti 1.146, variazione rispetto al periodo precedente +561,14. «Questi ultimi due dati sono comprensivi di quelli sospesi nel periodo del Covid che oggi si sono puntualmente presentati, cosa che avevamo già preannunciato».
IL PRIMATO DI MILANO
Milano è la città della Lombardia dove nel 2022 sono stati eseguiti più sfratti rispetto all’anno precedente, con un aumento del 611,63 per cento. Ma la provincia di Varese, con un +561,14, viene subito dietro, seguita dalle altre province che si attestano con una percentuale tra il 130,10 di Bergamo e il 300 di Lecco.
LE ACCUSE DEL SINDACATO SUNIA
«Lo stato in cui ci troviamo è frutto della totale assenza di politiche di sostegno alla locazione e all’abbandono in cui sono state lasciate le famiglie dal 2020 in poi – si legge in un comunicato di Sunia nazionale - La pandemia e le catastrofi socio-economiche che si sono succedute sono state sottovalutate dai Governi di questi anni con il solo governo Draghi, che nella legge di bilancio 2022 ha finanziato con 280 milioni di euro il fondo sostegno affitto e 50 milioni la morosità incolpevole, cosa che non è stata fatta per il 2023, nello specifico da parte del Ministro Salvini che ha cancellato il Fondo di sostegno all’affitto e del Fondo per morosità incolpevole. Infine è giunto il momento che la litania che da mesi il ministro delle infrastrutture va ripetendo, sulla necessità di un nuovo piano casa, prenda concretezza e questo paese si doti di una infrastruttura di edilizia pubblica e sociale commisurata ai reali bisogni della popolazione».
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