WOODINSTOCK
Si scrive UT, si legge New Trolls
Entusiasma la formazione capitanata da Gianni Belleno con una splendida cavalcata in cinquant’anni di successi

Parte alla grande l’edizione 2017 di Woodinstock, il festival che coniuga musica, buona tavola e beneficenza (il ricavato sarà destinato alla lotta contro la malattia di Parkinson) in corso fino a domenica 16.
Sul bellissimo palco allestito nel Parco Berrini di via Roma, giovedì 13 serata dedicata al rock made in Italy con gli UT - New Trolls, una delle due band oggi in vita che propongono il repertorio del gruppo genovese. Capitanati dal batterista Gianni Belleno, gli UT già dal nome fanno capire di voler privilegiare la produzione più propriamente progressive, quella della prima metà degli anni settanta, che comprende il mitico “Concerto Grosso” (musica firmata da Luis Bacalov) e album come, appunto, UT, Searching for a Land e Concerto Grosso 2. Accanto al fondatore della band, il cast di supporto è tutt’altro che secondario, dal chitarrista Claudio Cinquegrana al tastierista (e voce) Stefano Genti, da Nando Corradini (basso) a Claudio Tarantola (piano, tastiere e voce). Citazione d’obbligo per Elisabetta Garetti, violinista di grandissima tecnica che “recita” una parte importantissima proprio nei brani classicheggianti, e Umberto Dadà, voce da brividi capace di far dimenticare gli acuti storici di Nico Di Palo.
C’erano almeno un migliaio di persone, ad applaudire lo show, tanto rock e tanto progressive, brani dagli album storici come dall'ultimo, convincente "E'" (2015), ma senza dimenticare le origini (dalle becaudiane “Et maintenant” e “Let it be me” alla sempre commovente “Una miniera”) né il doveroso tributo alla fase più commerciale - ma sempre di grande classe - di fine anni settanta, con il terzetto Aldebaran-Che Idea-Quella carezza della Sera (con apparizione a sorpresa sul palco di Ricky Belloni, indimenticata voce e chitarra dei New Trolls) a commuovere chi all’epoca aveva 15 anni e fatica ad arrendersi all’inesorabile passare del tempo. Come fanno del resto questi ragazzi cresciuti, impressionanti per energia (strepitosa la performance di Belleno dietro i tamburi, una forma fisica che fa impallidire tanti celebrati drummer d’Oltremanica suoi coetanei) e tecnica, capaci di regalare una serata che va ben oltre la pura nostalgia. Non pochi i giovanissimi presenti in platea, un segnale di speranza per la sopravvivenza della “bella” musica.
Woodinstock prosegue ancora per tre giorni, con tanta musica e tanto altro: venerdì 14 il clou saranno i Beatbox, uno dei più quotati tributi Beatles a livello europeo. Sabato sarà la volta di una leggenda dell’organo rock come Doin Airey (Deep Purple, Black Sabbath e altro). Domenica si chiude con i GemBoy.
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