IL CLIMA
Siccità, laghi in ribasso
Dalla Svizzera i dati sul calo del Ceresio. E questo incide sulla pesca

In Canton Ticino, e anche dalla parte italiana del Ceresio, non c’è mai stato un inverno tanto soleggiato e senza pioggia come adesso, almeno da sessant’anni a questa parte. A testimoniarlo sono i dati diffusi dall’Ustat, Ufficio cantonale di statistica, mentre espressione oggettiva ed evidente di questa situazione sono i livelli di fiumi e laghi.
Nell’ultimo trimestre del 2021 la situazione idrografica è cambiata sensibilmente rispetto alla media annuale. L’Ustat sottolinea come le ultime abbondanti precipitazioni risalgano all’inizio di ottobre, dopo di che è arrivata la siccità. I corsi d’acqua svizzeri del Sottoceneri, ovvero quelli che si approssimano al confine italo-svizzero, sono scesi al 50-65 per cento rispetto ai livelli di norma, addirittura al 40-50 per cento al di sopra del Monte Ceneri.
I laghi hanno registrato afflussi quasi sempre al di sotto della media. Alla fine del 2021, infatti, sia il lago Maggiore che il lago di Lugano erano molto al di sotto dei valori consueti del periodo.
Il Verbano, nel trimestre successivo al mese d’ottobre, è calato di 24 centimetri, attestandosi a 192,74 metri sul livello del mare.
Il Ceresio ha avuto il medesimo calo di 24 centimetri, ma nel solo mese di dicembre, raggiungendo i 270,22 metri sul livello del mare. Lo scorso mese di gennaio i due laghi transnazionali sono calati ulteriormente, di 14 centimetri il Maggiore (192,60 metri a Locarno), di 20 centimetri il Ceresio (270,01 a Melide).
Le conseguenze di questa situazione potrebbero trascinarsi anche nei mesi primaverili, dal momento che la mancanza di uno strato spesso di neve in montagna probabilmente causerà uno scarso deflusso al momento del disgelo. Anche in primavera, quindi, dovrebbe registrarsi un deficit idrico nei corsi d’acqua.
Inevitabilmente la siccità lascia il segno anche sull’agricoltura, causando problemi alle colture all’aperto, come erba e cereali, dove non è prevista l’irrigazione artificiale. Inoltre il caldo anomalo di queste settimane potrebbe causare una crescita prematura della colture, che diventeranno facile preda delle gelate tardive.
I contadini d’oltrefrontiera stanno sperimentando la coltivazione di prodotti più mediterranei, visto che si suppone che l’andamento dei prossimi anni sarà simile all’attuale, se non peggio.
«Le conseguenze dei cambiamenti climatici sono già sotto i nostri occhi - sostiene il presidente dell’Unione pescatori del Ceresio Fiorenzo Previatello -. Le rive del lago si sono notevolmente ritirate, portando a evidenza sporcizia e immondizie abbandonate lungo le sponde. Questo comporta anche una incontestabile difficoltà della riproduzione naturale del lavarello, la cui frega avviene, appunto, a riva. I pesci non trovano lo spazio per deporre le uova e, se questa tendenza dovesse continuare, certe specie si potrebbero trovare sulla via dell’estinzione. Per questo nella nostra piscicoltura di Brusimpiano stiamo allevando e facendo riprodurre alcune di queste specie, in particolare proprio il lavarello».
Tra le cose bizzarre di questo inverno senza acqua e temperature alte, le primule già sbocciate a Varese, in quota, al Sacro Monte.
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