LA TRAGEDIA
Simone, morto a 20 anni sulla strada dei frontalieri
Tornava da Ascona la vittima dello schianto sulla “34”

Non c’è stato nulla da fare per Simone Suabbi, vent’anni, frontaliere di Verbania. Il giovane è la vittima del terribile schianto avvenuto giovedì 11 maggio alle 19 sulla statale 34 del lago Maggiore. Suabbi viaggiava a bordo della sua Fiat Panda verso Intra quando, per cause ancora al vaglio dei carabinieri, all’altezza del camping La Sierra, tra Oggebbio e Ghiffa, si è scontrato frontalmente con un’altra Panda che arrivava nella direzione opposta. A bordo un quarantacinquenne, cannobiese, titolare di un’attività a Verbania. Entrambi stavano rientrando a casa. Il ventenne lavorava in un locale di Ascona.
Lo schianto è stato violento e una delle due vetture si è ribaltata. Gli altri automobilisti hanno dato immediatamente l’allarme e poco dopo sul posto sono arrivati i soccorritori. I sanitari del 118 hanno cercato in tutti i modi di rianimare il giovane, ma purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare. Il conducente dell’altra auto è invece stato trasportato in gravi condizioni al Dea dell’ospedale Castelli di Pallanza. Ha riportato diverse lesioni, ma fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto sono giunti i carabinieri per i rilievi, pattuglie della polizia di Stato per regolare la viabilità e i vigili del fuoco per mettere in sicureza i veicoli. La strada è rimasta chiusa fino alle 22. Lunghe code si sono formate in entrambe le direzioni con disagi per gli automobilisti, in particolare i frontalieri che tornavano dal lavoro. La dinamica è al vaglio dei militari del Nucleo operativo radiomobile di Verbania. La salma del giovane è stata trasferita all’obitorio di Verbania a disposizione del magistrato di turno.
Suabbi aveva frequentato per alcuni anni l’istituto alberghiero “Maggia” di Stresa e viveva nel quartiere Sant’Anna a Verbania. Molti i messaggi di cordoglio degli amici sui social, uniti nel dolore ai familiari di Simone, perché non si può accettare la morte di un ventenne. Molti ancora i punti da chiarire sull’incidente. Nelle ultime ore, infatti, sta circolando un messaggio vocale inviato in una chat di frontalieri su Telegram. Si tratta della testimonianza drammatica di un uomo che, giovedì, prima dell’incidente, diceva di aver visto una Fiat Panda con bande nere sulle portiere (come quella di Suabbi), che compiva una manovra pericolosa tra Cannobio e il confine di Stato. E lo ammoniva, chiedendo di prestare maggiore attenzione alla propria vita e a quella degli altri. «È stato spaventoso quello che abbiamo visto», dice l’automobilista nel messaggio vocale. L’audio al momento non è stato consegnato ai carabinieri e non c’è modo di sapere se il conducente fosse proprio il giovane che ha perso la vita poco dopo. Si è però riaccesa la polemica sulla pericolosità della statale 34 del lago Maggiore. Molti, soprattutto lavoratori frontalieri, denunciano auto che corrono a tutta velocità e scrivono di aver paura per la propria incolumità mentre vanno al lavoro o tornano a casa. Una strada, purtroppo, lungo i cui bordi si trovano troppe croci e mazzi di fiori a ricordo di vite spezzate prematuramente, spesso dopo aver concluso una giornata di lavoro oltre confine.
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