IL RINVIO
Slitta ancora il via libera ai nuovi campi da padel a Lissago
In Consiglio comunale manca il tempo tecnico per discutere l’ordine del giorno. Residenti preoccupati per la tutela dell’oasi verde di Varese
Via libera in consiglio comunale al progetto di Francesca Schiavone di riqualificazione del tennis club Le Bettole. Resta ancora fermo invece, quello della Varese Sport Academy per realizzare nuovi campi da padel a Lissago.
Non c’è stato il tempo tecnico per discutere dell’ampliamento dell’Oasi Club e nemmeno la volontà politica di farlo (per due volte si è cercato di anticipare il punto all’ordine del giorno), nonostante in consiglio comunale fosse presente una nutrita delegazione di residenti di Lissago, uniti nel Comitato civico che da sempre si oppone alla realizzazione dei campi da padel nel rione.
La discussione era quindi molto attesa, anche perché nelle ore precedenti alla seduta erano arrivate ai consiglieri comunali una serie di osservazioni sul progetto, sia dai residenti, che dall’architetto della Varese Sport Accademy, che dagli stessi soci. Tutto rimandato alla prossima seduta quindi.
LE PREOCCUPAZIONI DEI RESIDENTI
Si chiama “Civico per Lissago” il comitato spontaneo di cittadini che si è formato nel 2023, e ha raccolto l’adesione di più di 80 associati, con l’esclusiva finalità statutaria di «tutela civica, ambientale e sociale di Lissago.
Per il tramite del suo presidente, l’ingegner Pietro Romeo, ha inviato una serie di osservazioni al progetto di ampliamento del centro sportivo di Lissago. La prima riguarda l’impatto acustico del progetto: «Il rumore prodotto dall’attività del Centro Sportivo, pur rispettando i limiti stabiliti dalla normativa vigente, può comunque essere percepito come un disturbo dagli esponenti e, pertanto si consiglia 1’Amministrazione comunale di valutare l’opportunità di invitare il Centro Sportivo Oasi Padel Club, ad adottare accorgimenti e/o modalità operative che contengano la rumorosità prodotta - si legge nel documento -. A due anni da questo pronunciamento nulla però è stato fatto: nessun accorgimento fonoassorbente è stato adottato per i tre campi in funzione. E adesso? Con altri tre campi previsti dal progetto, qualche dubbio riguardo al rispetto dei limiti di rumorosità nasce spontaneo». I residenti sottolineano proprio che «si intuisce che i nuovi campi saranno coperti con una struttura rivestita in materiale plastico non fonoassorbente».
LA REPLICA
Secondo l’architetto incaricato dalla società, Anna Manuela Brusa Pasquè, non sarebbe proprio così. «Solo con l’elaborazione di un permesso di costruire a valle dell’approvazione del progetto unitario verrà definito l’aspetto architettonico che assumerà la struttura contenente i campi da padel nella sua forma definitiva», scrive in una nota. E questo varrebbe per il materiale che si sceglierà e quindi per le sue caratteristiche fono assorbenti, sia per il suo impatto paesaggistico, «che è la motivazione principale di diniego espressa dalla commissione urbanistica. Si ritiene quindi che possano essere superate le criticità e le perplessità e ricordo ce il progetto comprende, tra l’altro, importanti caratteristiche di interesse pubblico collettivo, oltre a delineare un chiaro esempio di imprenditoria giovanile».
LE ALTRE OSSERVAZIONI
Ma non è solo una questione di rumore per il comitato, perché preoccupa anche la quotidianità stessa di Lissago. «Temiamo per la “qualità della vita” di questa frazione/oasi che il nostro statuto ci impone di proteggere e che, invece, rischia di cambiare identità, di essere stravolta. E ci preoccupa la tutela di quei suoi fondamentali beni comunitari immateriali, che sono lo “spirito civico“, la “partecipazione” e la “disponibilità all’aggregazione“, insieme a beni per cosi dire di tipo più “spirituale“, appartenenti al cosiddetto “patrimonio culturale immateriale“».
Sarebbe anche l’ambiente fisico a rischiare «un serio degrado, già parzialmente danneggiato dopo la realizzazione del 2022 - continuano nella nota -. Lo stesso Comune di Varese ha definito la zona di Lissago e Mustonate come una delle poche “oasi verdi” cittadine e oggi non possiamo non considerare l’impatto derivante dalla prevista ulteriore cementificazione, effetto della costruzione dei nuovi progettati campi di padel». Impatto quantificato in 380 metri di cemento armato e il sacrificio di terreno a verde di 950 mq e «un sovrastante volume edificato sproporzionato, con un’altezza di 9,5 mt ed una lunghezza di circa 70 mt: praticamente più palazzine di oltre tre piani».
E ancora: l’impatto luminoso, «nocivo per le specie animali presenti ed incompatibile con l’attività dell’osservatorio astronomico Schiapparelli poiché rientra nella fascia di rispetto», quello viabilistico «che il rione non sarebbe in grado di assorbire» e la problematica dei parcheggi, «che non trova soluzione nel nuovo progetto».
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