APPRENSIONE
Somma declina: il raduno dell’ultradestra resta senza casa
Remigration Summit: numeri, indiscrezioni e polemiche. Attese almeno 7mila persone. La Prefettura: «Situazione monitorata»

Prima hanno indicato Busto Arsizio, affermando che si saprà solo un paio di giorni prima il posto esatto del convegno. Poi un albergo di Somma Lombardo. Ma, alla fine, il maxi raduno dell’ultradestra – Remigration summit – non si terrà né nella prima e nemmeno nella seconda città del Varesotto. Anche la location individuata a Somma ha declinato. E il raduno, quindi, torna ad essere senza una base ufficiale.
POLITICA IN SUBBUGLIO
Sono attese tra le 7 e le 8mila persone (anche se sono solo ipotesi): sono questi i numeri della mobilitazione che circolano tra gli addetti di sicurezza delle forze dell’ordine. Se ne parla ormai da una settimana pubblicamente e le forze politiche si stanno scontrando sul raduno che inizialmente avrebbe dovuto svolgersi a Milano: il Pd ha presentato una interrogazione al ministro degli Interni Matteo Piantedosi. Mentre il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini si è già pronunciato favorevole alla libertà di espressione in una battaglia a colpi di dichiarazioni con il sindaco di Milano, Beppe Sala. Anche a Busto Arsizio la questione ha fatto molto discutere negli ultimi giorni. In realtà potrebbe essere il sindaco di Somma Lombardo, Stefano Bellaria, a doversi occupare della questione.
«MASSIMA ATTENZIONE»
In vista dell’evento previsto per sabato 17 maggio, si è riunito oggi, venerdì 9 maggio, in Prefettura il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con rappresentanti delle Amministrazioni comunali di Busto Arsizio e Somma Lombardo. «Alla luce della rilevanza mediatica assunta dalla tematica – si legge nella nota diramata da Villa Recalcati – è stato disposto un articolato piano di vigilanza e prevenzione, che verrà attuato con adeguato anticipo rispetto all’evento e con il concorso delle forze dell’ordine». Dalla Prefettura assicurano che «la situazione è sotto costante monitoraggio per garantire il rispetto dell’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini».
ANPI: «PALUDAN TRA GLI OSPITI. SIAMO FERMAMENTE CONTRARI»
Sul tema – prima che venisse ritirata la disponibilità della struttura di Somma Lombardo – si era espresso anche il Comitato provinciale di Varese dell’Associazione nazionale Partigiani d’Italia. In particolare, esprimendo «ferma contrarietà all’accoglienza di un evento che avrà come ospite (così risulta sul suo profilo della piattaforma social “X”) Rasmus Paludan, politico danese del partito xenofobo Stram Kurs». «Le dichiarazioni e le proposte di Paludan, che mirano all’espulsione sistematica di ogni persona non occidentale che ha ricevuto asilo in Danimarca, non possono e non devono trovare spazio in nessuna società che si pretenda civile e democratica – scrive l’Anpi in una nota –. Le idee espresse dal partito Stram Kurs sono non solo inquietanti, ma riportano alla memoria periodi bui della storia, quando la persecuzione e la deportazione di innocenti hanno segnato anche la nostra collettività. È inaccettabile che simili posizioni, che fomentano odio e divisione, possano circolare con pari dignità in un territorio che conosce la sofferenza della deportazione, come quella degli italiani di religione ebraica fermati ai valichi con la Svizzera, arrestati dalla polizia fascista repubblichina, e deportati nei campi di sterminio nazisti al pari di molti oppositori politici durante il biennio 1943-1945 della Guerra di Liberazione dal nazifascismo. Risulta perfino che Paludan abbia attivato una raccolta fondi sulla piattaforma “GiveSendGo” per sostenere le spese di organizzazione dell’evento (che ha raggiunto la ragguardevole cifra di € 4.622 su € 5.000 di obiettivo, a ora). Non è sobrio come dichiarato dal Ministro Salvini appellarsi al principio di libertà di parola “da parte di tutti” per aprire alla circolazione di idee xenofobe e razziste in aperto e dichiarato contrasto col contenuto dell’art.3 della Costituzione italiana. Costituzione italiana su cui lui ha giurato assumendo l’incarico ministeriale. E non giustifica tale sua dichiarazione neppure la dichiarata ignoranza sul contenuto di questo evento. Anzi, la aggrava».
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