DOPO LA PETIZIONE ONLINE
Sospeso l’abbattimento della maialina Tina
Continua la battaglia di una famiglia di Castelletto Ticino

Il ricorso è stato accolto. Il Tar del Piemonte ha detto sì alla richiesta urgente di sospensione presentata, attraverso l’avvocato Angelita Caruocciolo, dal rifugio Miletta di Agrate Conturbia che si sta battendo contro l’abbattimento di Tina, un esemplare ibrido nato da mamma maialino vietnamita e padre cinghiale che è stato adottato lo scorso agosto da una famiglia di Castelletto Sopra Ticino. «Ma questo, purtroppo - evidenziano proprio al rifugio Miletta - non significa che Tina è salva. La decisione definitiva verrà presa il 29 marzo quando è fissata l’udienza del Tribunale Amministrativo Regionale in cui verranno approfonditi tutti i dettagli. Per ora, comunque, nessuno potrà ucciderla, ma noi rimaniamo molto vigili e non spostiamo i riflettori da questa vicenda. Ci aspetta ancora molto lavoro, ma intanto gioiamo per questo piccolo traguardo».
Sino a oggi sono state oltre 72mila le persone che sul web hanno sottoscritto la petizione che invita il direttore generale dell’Asl Novara Angelo Penna a fermare l’abbattimento. Nel documento viene evidenziato che il ministero della Sanità ha escluso dalle uccisioni per prevenire la proliferazione della peste suina africana «i suini che vivono con i privati per finalità diverse dall’uso zootecnico e dalla produzione di alimenti». Tina, abbandonata dai genitori quando aveva pochi giorni di vita, rischiava di morire di fame. Ma biberon di latte dopo biberon è cresciuta insieme ai cani di una famiglia di Castelletto. La presidente del rifugio Alessandra Motta dice: «È sana, come risulta dagli accertamenti, ed è detenuta in condizioni di biosicurezza».
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