LA SOCIETA’ CHE ANNASPA
Il bisogno di umanità e l’auspicio sotto l’albero
Guerre, speculazioni, lavoro in difficoltà e sanità sgangherata: la logica dei conti e del profitto non può valere più della vita umana
Basta un pacchetto semplice. Senza colori sgargianti, senza nastri e fiocchi argentati. L’importante è che dentro ci sia tanta umanità. Sotto l’albero, regalo natalizio e auspicio per l’anno che verrà, ci piacerebbe trovare quella considerazione per l’essere umano diventata ormai merce rara.
Le follie
Guerre, riarmi e folli tentativi di indottrinamento cercando di convincere la gente che ammazzarsi l’uno con l’altro sia (o possa diventare) inevitabile; grandi manovre economiche e finanziarie figlie di calcoli e speculazioni, sulla pelle dei lavoratori; sistema sanitario traballante, sforbiciato e inadeguato per una società sempre più vecchia, con malati e anziani a pagarne le conseguenze. Soldi e numeri, il dio denaro e i guadagni: oggi sembra contare quasi soltanto questo, soprattutto per chi muove i fili del mondo, degli stati, del sistema pubblico. E, naturalmente, della finanza e dell’economia. Eccezioni? Sì, probabilmente ce ne sono. Ma decisamente poche. Comunque non abbastanza.
Il bisogno di emozioni buone
Ecco, allora, che il “pensierino” di Natale diventa la presa di coscienza di una necessità enorme: abbiamo bisogno di più umanità, sentimento, solidarietà, emozioni buone. E di meno cinismo, egoismo, indifferenza, nichilismo. Siamo una società in cui la povertà cresce, in cui le famiglie annaspano e fanno sempre più fatica a far quadrare i conti, in cui in tanti fuggono dalla realtà imboccando le strade maledette di droga e alcol. Siamo una società nevrotica, che vive a ritmi frenetici, che clicca tanto e medita poco, che cammina ignorando le difficoltà degli altri.
La società in apnea
Siamo una società sfiduciata nei confronti della classe politica e di chi amministra il bene pubblico (si vedano le percentuali dei votanti degli ultimi anni). Una società in apnea, che per ritrovare ossigeno ha un bisogno disperato di riscoprire i grandi valori: quelli dell’affetto, dell’amicizia, della generosità, della riconoscenza, della solidarietà. Perché è da qui che si riparte per cambiare rotta. Ed è da qui che dovrebbero ripartire coloro che le cose possono modificarle. Agendo concretamente e non fermandosi a parole e slogan. E ricordando che la vita di un essere umano vale più (anzi, molto di più) di un numero, di un calcolo, di un profitto.
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