TENTATO OMICIDIO
Sparatoria tra cinesi di Legnano
L’agguato davanti a un Karaoke di Milano. L’arrestato è nel carcere di Busto Arsizio. I retroscena

Nella notte tra il 4 e il 5 gennaio ha aperto il fuoco contro un connazionale. Non l’ha ferito, la sua pessima mira ha indirizzato i tre proiettili a pochi centimetri dal bersaglio e così si sono conficcati in un’auto posteggiata in strada. Ma il cinese arrestato ieri, sabato 6 gennaio, è comunque accusato di tentato omicidio.
L’agguato è si è consumato a Milano, in via Breme, per motivi su cui gli inquirenti - coordinati dal pubblico ministero Rosaria Stagnaro - dovranno fare luce. Sia l’indagato che la vittima risiedono a Legnano ed è lì che i carabinieri lo hanno sottoposto a fermo dopo neppure un giorno di ricerche. Domani, lunedì 8 gennaio, l’uomo verrà interrogato in carcere a Busto Arsizio dal gip Piera Bossi.
IL MONDO KTV
Sullo sfondo del regolamento di conti c’è il futuristico ambiente dei Karaoke box, che fanno impazzire cinesi e sinofili. Locali con stanze e stanzette separate, prenotate da gruppi che dal pomeriggio all’alba possono sfibrare le corde vocali esibendosi tra amici incoraggiati dalle non moderate libagioni.
Quello vicino al quale l’indagato ha aperto il fuoco è l’Haomen, in zona Certosa, un posto che le forze dell’ordine conoscono bene. Frequenti le risse all’esterno, sospetta la clientela, numerosi gli interventi delle pattuglie e - nonostante alla gestione si siano avvicendati diversi titolari - non rare le sospensioni della licenza decise dal questore per motivi di ordine pubblico.
A febbraio del 2023 l’esercizio era rimasto chiuso per quindici giorni ed era già il terzo provvedimento in pochi anni emesso ai sensi dell’articolo 100 del Tulps. A quanto pare ci bazzicavano troppi pregiudicati e dunque poteva costituire un pericolo per la sicurezza dei milanesi.
CRIMINALITÀ ORIENTALE
La triade cinese non è uno stereotipo romanzesco, ma parlare di questioni di mafia orientale è ancora prematuro. Da quel poco che trapela, pare che l’indagato si sia diretto verso quel Ktv sapendo che il rivale era solito passarci le serate. L’azione a quanto pare è stata molto rapida: dopo un breve scambio di incomprensibili parole l’aggressore avrebbe estratto l’arma puntando dritto verso il connazionale.
L’ipotesi degli inquirenti è che a salvare la vittima sia stata solo la fortuna - i carabinieri hanno rinvenuto due delle ogive nell’auto parcheggiata a pochi passi - ma la linea difensiva potrebbe poggiarsi sulla volontà di intimidire, o magari di difendersi e non su quella di uccidere. Dall’interrogatorio di domani sarà possibile ricostruire almeno in parte i retroscena. Sempre che il sino-legnanese decida di rispondere.
INDAGINI MILANESI
Il fascicolo approdato nell’ufficio del pubblico ministero di Busto Flavia Salvatore verrà ritrasmesso per competenza territoriale alla collega Stagnaro subito dopo la convalida. Non è però da escludere che gli approfondimenti successivi portino gli investigatori di nuovo a Legnano, dove forse origina il contrasto.
A Legnano, nell’aprile scorso, il giallo di un uomo gambizzato.
© Riproduzione Riservata