COLPO DI SCENA
Sparì telecamera autovelox, denuncia a Marson
L’ex vicesindaco: «Ma io non ne so nulla»

Continua senza esclusione di colpi bassi lo scontro tra maggioranza e opposizione sul recupero del milione di euro di multe arretrate, comminate con l’autovelox montato sulla Panda bianca della Igea nascosta a lato del Sempione dal 2009 al 2014. Al centrodestra (al governo da giugno 2015), che sostiene di essersi trovato a gestire «una cosa ignobile ereditata dal passato», risponde ora il Pd svelando un retroscena mai emerso finora. «Il Comune mi ha denunciato», dice Tiziano Marson, sostenendo di essere stato chiamato dai carabinieri per la sparizione di una telecamera. Tutto nasce dalle dichiarazioni del titolare della Igea Claudio Ghizzoni (la ditta a cui era stato appaltato il servizio autovelox e la gestione delle multe), condannato in primo grado lo scorso febbraio insieme all’ex comandante della polizia locale Caterina Buffardeci a sei anni per corruzione.
E’ stato lui, infatti, pochi mesi dopo l’insediamento della giunta di Dimitri Cassani, a riferire al nuovo sindaco che una telecamera in dotazione al Comune – e che risultava sparita - era stata smontata causa malfunzionamento e consegnata nelle mani di Tiziano Marson, vicesindaco ai tempi della Panda bianca e oggi capogruppo d’opposizione con il Pd. A precisa richiesta di chiarimenti, formulata attraverso una lettera scritta di suo pugno da Cassani, Marson ha naturalmente risposto di non saperne nulla («non ho mai ritirato o preso in consegna alcun oggetto per conto del Comune da qualsiasi fornitore, non avendo titolo per svolgere questo tipo di mansione»), salvo poi ritrovarsi qualche settimana dopo tra le mani la cartolina che lo invitava a comparire in caserma dai carabinieri. Da allora sono passati mesi, tanto che tutto potrebbe anche essere già finito in niente. Ma perché Marson tira fuori questa vicenda soltanto ora? «Perché questa amministrazione, che ora ci accusa di essere la causa dei problemi per la riscossione delle multe arretrate, dovrebbe cominciare a prendersi le responsabilità delle decisioni prese in questi due anni e mezzo di mandato. Spieghino infatti ai casoratesi del perché prendono per buone le parole di questo personaggio che mi accusa, già condannato in primo grado. Spieghino perché con l’Igea hanno addirittura firmato un accordo tombale, secondo cui il Comune non soltanto ha rinunciato a rivalersi sulle numerose questioni che erano in sospeso, ma addirittura ha dato alla società 28mila euro. Come può il sindaco Cassani fare accordi con la Igea e poi dire pubblicamente certe cose? Certo che c’erano degli errori nella gestione delle multe, tant’è vero che noi, sul finire del mandato, cominciammo a muovere le prime contestazioni. Poi arrivano loro, prendono per oro colato tutto quello che dice il signor Ghizzoni, siglano con la Igea un accordo tombale, gli danno persino dei soldi e poi si mettono a piangere perché ci sono degli errori e non sapendo come difendersi dicono che la colpa è nostra? Ma non scherziamo».
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