CLIENTI D’OLTRE CONFINE
Spesa in Italia, ora agli svizzeri conviene di più
Da ieri in vigore la nuova soglia vantaggiosa del Tax Free. Un aiuto alle attività di confine del Varesotto

Alla farmacia di via Malcotti a Ponte Tresa alle 9 di ieri mattina, giovedì 1 febbraio, era già un delirio. «Oggi è il primo giorno di tax free - ha spiegato il titolare Luigi Zocchi - e qui è una “guerra”. In negozio ci sono adesso circa venti persone e tutte stanno chiedendo l’esenzione dell’Iva. Certo, con l’abbassamento del limite di spesa a 70 euro per avere l’esenzione della tassa, basta comprare due creme e la cifra è raggiunta. Siamo partiti con tantissimi svizzeri questa mattina. Sarà la novità e magari il maggiore afflusso durerà solo pochi giorni, non so. Fatto sta che adesso bisogna correre».
Da ieri, infatti, è diventata attuativa la nuova legge di bilancio italiana che riduce il limite di spesa, per usufruire del Tax free shopping, da 154,90 euro a 70 euro.
In pratica gli svizzeri che acquistano in Italia possono ottenere un rimborso dell’Iva italiana già a partire da uno scontrino unico di 70 euro sull’acquisto di beni a uso personale. Questa mossa è stata inaugurata proprio per incentivare il commercio nelle zone di confine, considerata anche la forza del franco in questo periodo.
Adesso basta spendere meno della metà della soglia di prima per ottenere il tax free in Italia, mentre resta valido il limite di franchigia di 300 franchi per il rientro in Svizzera. Ovvero: al rientro dall’estero o all’entrata in Svizzera è consentito importare merci in esenzione da Iva elvetica (che in Svizzera ammonta all’8,1%, anche se ci sono alcune merci alle quali si applica l’aliquota agevolata del 2,6%, come derrate alimentari, bevande analcoliche, libri, riviste o medicamenti) fino a un valore complessivo di 300 franchi. Se il valore complessivo supera questa soglia, è dovuta l’Iva in Svizzera per il valore complessivo delle merci.
Pare tutto un po’ complicato, ma, nelle zone di confine, si tratta di una routine. Da ieri è diventato attuativo quest’altro elemento (abbassamento della soglia per il tax free) che si aggiunge agli altri che, nel loro complesso, già rendono più attrattivo per gli svizzeri fare la spesa in Italia.
Per questo i commercianti varesini dei paesi di confine guardano alla novità con un certo ottimismo, anche se, come ovvio, si potrà fare una valutazione oggettiva - e contare così bilanci più corposi - solo tra un po’ di tempo.
«Nei primi giorni si potrebbero effettivamente fare affari più alti rispetto alla norma - ha specificato Luigi Zocchi -, ma poi l’entusiasmo potrebbe anche calare». Insomma è solo il tempo che potrà darci una risposta. In Canton Ticino, però, questa misura da parte italiana è stata salutata dai commercianti con grande amarezza, anzi, quasi con rabbia. È stato diffuso da Federcommercio ticinese un comunicato in cui si specifica che «si sarebbe auspicata tutt’altra tutela da parte del Consiglio di Stato a favore del tessuto economico locale, assicurato dal commercio al dettaglio. Allo scopo di proteggere e rafforzare gli acquisti alle nostre latitudini e contrastare l’impatto delle politiche estere, siamo favorevoli alla modifica dell’ordinanza messa in consultazione dal Dipartimento federale delle finanze, che prevede la riduzione della soglia di esenzione d’imposta per beni acquistati all’estero».
A partire dal primo gennaio 2025, infatti, il Consiglio federale intende dimezzare il limite d’esenzione Iva per le merci acquistate oltreconfine, portandolo a 150 franchi (quindi sopra i 150 franchi di spesa in Italia si dovrà pagare l’Iva in Svizzera, mentre oggi c’è l’esenzione fino a 300). Questo dovrebbe rendere meno attrattivo lo shopping transfrontaliero.
I commercianti elvetici, però, ritengono che mentre la Svizzera è ancora solo in consultazione, in Italia si è già passati, da ieri, al dato di fatto.
E a rendere ulteriormente vantaggiosa la spesa in Italia c’è il franco svizzero fortissimo sull’euro.
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