IN TRIBUNALE
Stringe troppo forte la mano all’ispettrice: imprenditore a processo
La vicenda a Cantello. L’uomo è accusato di resistenza a pubblico ufficiale, ma anche l’accusa ne chiede l’assoluzione

Strinse la mano «con eccessiva forza» a un’ispettrice del lavoro, e urlò «a pochi centimetri dal volto» di un’altra: imprenditore si ritrova a processo con l‘accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Il curioso episodio risale al 2016. Le due ispettrici della Direzione Territoriale del Lavoro si presentarono nell’azienda di materie plastiche per un sopralluogo al termine del quale elevarono una contravvenzione di 400 euro per l’installazione non autorizzata di una telecamera («era stata collocata dopo un recente furto», è la difesa).
Poi la stretta di mano ritenuta troppo energica e lo scambio di battute «con tono intimidatorio» che è costata all’imprenditore 42enne la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
E ora, al termine dell’istruttoria in Tribunale a Varese, anche lo stesso pubblico ministero, Antonia Rombolà, ha chiesto l’assoluzione dell’uomo. Identica richiesta è stata avanzata dal suo difensore, l’avvocato Stefano Ghilotti. La sentenza del giudice Chiara Pannone è attesa a maggio.
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