Ippica
Sul podio una bambina e il suo pony doppio

Un pony e una bambina, sul gradino più alto del podio italiano di salto a ostacoli. La favola di Camilla Pagan Griso, 12 anni, e di Flying Sky High si è realizzata a Cervia, al Campionato italiano pony 2017, ma è iniziata a Sesto Calende dove entrambi sono cresciuti. Camilla è una dodicenne allevata a «pane e pony» grazie a suo papà Celeste proprietario dell’azienda agricola La Corte a cui è associato anche un centro ippico. Qui la famiglia Pagan Celeste alleva cavalli da ventisette anni e organizza corsi che insegnano ai bambini a montare pony e doppi pony. Quali sono le differenze tra i due animali ce lo spiega lo stesso Pagan Griso: «Fino a un metro e trenta l’animale viene classificato come pony, il doppio pony invece può raggiungere la massima altezza di un metro e cinquanta. Con loro si possono svolgere diverse attività, - prosegue Pagan Griso - dalla semplice passeggiata della domenica immersi nella natura fino alla partecipazione alle Olimpiadi. La Federazione italiana sport equestri prevede infatti delle categorie apposite in cui bambini possono gareggiare con i doppi pony. Si inizia a montare dai 4 anni di età, per poi proseguire fino ai 16 anni. La disciplina olimpica prevede: salto a ostacoli, dressage e completo. Una volta compiuti i 16 anni si può scegliere a seconda della passione e della bravura, se proseguire montando un cavallo oppure fermarsi».
Il carattere dei pony è docile e mansueto, a seconda delle caratteristiche si sceglie se l’animale può essere selezionato per svolgere un’attività sportiva equestre, ci sono categorie che possono saltare dai 70 cm e altre fino a un metro e trenta, dipende dalla categoria. «Si comincia frequentando la scuola di base per poi proseguire con il salto ad ostacoli oppure il dressage - afferma Pagan Griso -. Man mano che si diventa bravi si comincia a partecipare alle competizioni mirate e gestite dalla Federazione italiana sport equestri fino, perché no? ad arrivare a gareggiare in competizioni di un certo livello proprio come Camilla. Flynig Sky High inizialmente doveva essere una fattrice, ma ha fatto fatica, così le abbiamo fatto fare attività sportiva e ha trovato la sua strada. Un mese fa ha vinto i campionati regionali e poi il nazionale a Cervia, un evento particolarmente bello con 500 pony presenti e un’atmosfera gioiosa». La vittoria conseguita da Camilla è stata una grande sorpresa, ma meritatissima. «Non pensavamo di riuscire a vincere, è molto difficile - afferma Pagan Griso-. Non è il primo anno che partecipavamo. Camilla ha fatto bene le quattro categorie di gara e la somma dei punti l’ha portata a vincere il titolo. Adesso puntiamo alle Ponyadi di settembre ad Arezzo, una manifestazione organizzata sempre dalla Federazione per concludere l’annata sportiva. È una gara a squadre, ogni regione ha la sua composta dai migliori fantini, e mia figlia parteciperà nella categoria promesse».
Il tricolore di Camilla è solo l’ultimo dei trofei dell’azienda agricola sestese: nel 2010 infatti Celeste Pagan Griso vinse una doppia medaglia d’oro con due cavalli nati e allevati da loro. Il primo oro è stato vinto nella categoria esordienti da una allieva, il secondo da Celeste stesso in quella degli istruttori . «È stata una bella soddisfazione. Non è un traguardo facile quello che abbiamo raggiunto - dice Pagan Griso - : solitamente chi alleva poi vende, nel nostro caso gareggiamo anche, con ottimi risultati. Facciamo scuola a moltissimi bambini di cui l’85 per cento sono femmine, i maschi sono, purtroppo, troppo impegnati a pensare al calcio! Dico sempre a chi si avvicina a questo sport per la prima volta che non è per nulla economico, ma genitori e figli vengono ripagati da tante altre piccole cose. E non parlo solo delle vittorie. Ho visto tanti ragazzi timidi, migliorare nel rapporto con gli altri e nella gestione delle proprie emozioni, e non è un caso che esista l’ippoterapia. Lo spirito sportivo poi è importante nella crescita dei ragazzi anche senza arrivare a livelli agonistici. Chi frequenta un centro ippico sta in un ambiente sicuro e monitorato, si prende cura di un animale stimolando così il senso di responsabilità vivendo un rapporto uno ad uno con il cavallo, ma allo stesso tempo stando in mezzo ai coetanei con cui confrontarsi e divertirsi». (s.m.)
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