LA CRIMINALITÁ
Rapine e droga, allarme ai valichi
Distributori nel mirino: Mendrisiotto maglia nera in Ticino. Sequestrati quintali di stupefacenti, già 138 gli arresti della polizia elvetica

Che i valichi della provincia di Varese fossero importante corridoio per la criminalità transfrontaliera, fatto salvo il grande lavoro delle forze dell’ordine italiane, non doveva certo dimostrarlo l’ennesima rapina a mano armata al solito distributore accanto al valico di Porto Ceresio, a Brusino Arsizio.
Stesso distributore, modalità simili quelle usate mercoledì 4 aprile dai due autori del colpo che intorno alle ore 20, coltello alla mano e passamontagna in volto, si sono fatti consegnare l’incasso della giornata per poi fuggire verso il valico di Porto Ceresio in auto. Sono ancora in fuga.
Il Mendrisiotto è l’unica area in sofferenza rispetto al resto del Cantone per ciò che riguarda i furti e le rapine, mentre, secondo il rapporto della autorità ticinesi, in altre aree si è visto il risultato di controlli pressanti.
Stamane, giovedì 5 aprile, sempre sul fronte della criminalità transfrontaliera, la Sezione antidroga della polizia cantonale (Sad) ticinese ha emesso un altro bollettino che riguarda proprio “il ruolo” del Ticino e dei confini italiani, che ha al suo interno due principali assi ferroviari e stradali tra il Nord e il Sud dell’Europa.
Gli agenti hanno dovuto confrontarsi - spiegano da Bellinzona - con il nuovo fenomeno della “canapa light”, ben conosciuto da molti avventori del varesotto.
«Si tratta di una sostanza legale, contenente meno dell’1% di thc e che non soggiace alla legge federale sugli stupefacenti - dichiarano - la cui coltivazione e vendita devono comunque essere monitorate in collaborazione con il Servizio armi, esplosivi e sicurezza privata».
Per quanto riguarda i sequestri di droga, la collaborazione tra il Sad e i suoi partner ha permesso di intercettare nel corso dell’anno oltre 75 chili di marijuana (130 nel 2016), 2.369 piante di canapa (18.000), 38 chili di hashish, 26 chili di cocaina, nonché 14 chili di eroina.
Le persone denunciate per reati concernenti la Legge federale sugli stupefacenti sono salite a 1.880 (1.525 nel 2016), di cui 1.623 uomini e 257 donne (347 minorenni). Gli arresti hanno raggiunto quota 138. Le morti per overdose sono state due.
La polizia non ha mancato di sottolineare importanti operazioni, come quella che ha visto l’arresto di un cittadino italiano, fermato dalle guardie di confine alla guida di un’automobile al cui interno sono stati rinvenuti poco più̀ di 14 chili di cocaina, proveniente dal Nord Europa e destinata al mercato italiano. L’inchiesta ha permesso di risalire a un ulteriore viaggio intrapreso dal corriere.
Sono stati pure arrestati due cittadini di origini balcaniche, autori dell’importazione in Svizzera di poco più di cinque chili di eroina e circa un chilo di sostanza da taglio.
La sostanza stupefacente proveniva dall’Italia ed era destinata al mercato d’oltre Gottardo. Insomma, un bel daffare a cavallo di una frontiera che si fa ogni giorno più bollente.
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