LA POLEMICA
Tagli alle Province, Pd pronto alla mobilitazione
La segreteria provinciale Dem evidenzia i fondi che vengono tolti a Varese per la sicurezza sulle strade

«Con una decisione gravissima, il Governo Meloni-Salvini ha scelto di tagliare in modo drastico i fondi destinati alla manutenzione straordinaria delle strade provinciali lombarde. Per la nostra provincia significa perdere oltre 3 milioni e mezzo di euro già stanziati. È uno schiaffo ai territori, uno schiaffo ai cittadini». Questa la presa di posizione di Alice Bernardoni e Enrico Torchia insieme a tutta la segreteria provinciale del Partito Democratico di Varese». Il ridimensionamento delle risorse è previsto dalla legge di bilancio 2025. Un taglio pari al 70% dei fondi destinati alle Province, giustificato dal Governo con la necessità di finanziare altre priorità strategiche.
«A Varese vengono sottratti 3.567.081 euro: una cifra enorme, che avrebbe potuto essere utilizzata per mettere in sicurezza strade dissestate, avviare cantieri attesi da anni, rispondere a situazioni di pericolo già segnalate dalle amministrazioni locali. Invece, tutto viene cancellato o rimandato a data da destinarsi» spiegano Bernardoni e Torchia».
«Il quadro complessivo è allarmante: dei 63 milioni inizialmente previsti per la Lombardia, ne arriveranno solo 19. La decisione del Governo colpisce indistintamente tutte le province lombarde, ma risulta particolarmente grave per territori come il Varesotto, dove la rete viaria secondaria è già in condizioni critiche e necessita da tempo di interventi strutturali urgenti» prosegue il Pd.
«Ci troviamo davanti a una decisione ideologica, non tecnica. – sostengono Bernardoni e Torchia –. Il Ponte sullo Stretto viene finanziato a scapito della manutenzione ordinaria delle infrastrutture locali. Il Governo ha scelto di privilegiare un’opera lontana, incerta e fortemente divisiva, invece di sostenere interventi concreti e immediatamente utili per milioni di cittadini».
Secondo la segreteria provinciale del Pd di Varese «si tratta di un chiaro segnale politico: il messaggio è che i territori vengono dopo. Dopo la propaganda, dopo i grandi annunci, dopo le bandierine elettorali. Ma noi non possiamo accettarlo».
Ecco quindi la richiesta di ripristinare le risorse tagliate e l’annuncio di «una mobilitazione in tutte le sedi istituzionali, regionali e parlamentari».
«Continueremo a farci portavoce delle istanze dei Comuni, delle Province e dei cittadini – concludono Bernardoni e Torchia –. Chiediamo scelte responsabili, che mettano al centro la sicurezza delle persone, la manutenzione del patrimonio pubblico e l’equità territoriale. È il momento di restituire ai territori ciò che è stato loro tolto senza preoccuparsi minimamente delle ripercussioni che avranno queste scelte».
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