IL RECORD
Taino, a 100 anni insegna a guidare
Giancarlo Colombo: «Adoro i giovani, se non sono svogliati»

«L’auto è un elemento meccanico che si guida con i piedi, ma ha necessità della testa del guidatore». E lui, Giancarlo Colombo, nato 100 anni fa l’8 marzo 1923 a Taino, di testa ne ha, eccome, accompagnata da un entusiasmo e da un’energia che lo portano tutti i giorni - sempre dalle 17.30 alle 18.30 - a insegnare teoria nelle sue due autoscuole di Besozzo e di Angera, con l’autorevolezza del docente che solo guardando negli occhi capisce l’animo degli alunni e lo guida con la padronanza della disciplina insegnata da una vita.
La platea nell’arco dei 61 anni in cui ha intrapreso questa professione (inizialmente insieme a quella di informatore farmaceutico di prodotti veterinari) è cambiata: «Prima c’erano solo ragazzi, oggi persone più avanti in età a cui hanno ritarato la patente - spiega -. Adoro i ragazzi, ma una volta l’ottenere la patente era una conquista, avevano il desiderio di imparare. Oggi sono svogliati. Arrivano qua grazie al contributo dei nonni e degli zii, e sono apatici con il cellulare in mano, mentre spiego. Che rabbia! Ma come si fa!». Dice con voce chiara e sicura che nella guida ci sono due dogmi a cui non ci si può sottrarre: mantenere la distanza di sicurezza e muoversi certi di avere la precedenza dagli altri utenti. All’inizio della carriera divenne subito istruttore: «Comperata la prima autoscuola, perché dovevo essere in balia di un istruttore?»
Per diventare insegnante, la procedura è stata più complessa: allora bisognava avere un diploma tecnico, mentre lui è ragioniere. Per fortuna, venne emanata una legge che permise dopo tre anni di esperienza come istruttore di poter insegnare.
Colombo ricorda ancora i tre argomenti che gli vennero richiesti durante la prova scritta. E iniziò un periodo aureo: «Sono arrivato ad avere 13 autoscuole» dice con soddisfazione. E con orgoglio aggiunge: «Le ho vendute tutte ai miei dipendenti. Perché darle ad altri? Loro mi hanno aiutato ad avere il pane e io ho dato la possibilità a loro di guadagnarlo». Poi, cambiando tono di voce: «E in alcune ci sono già i loro figli!». Ha seminato bene Giancarlo Colombo, nonostante la vita non gli abbia per niente sorriso: dopo la perdita del padre a 11 anni, è stata la volta della mamma che è morta quando lui ne aveva 14. È rimasto vedovo una seconda volta, ma c’è la forza dei figli che lo sostiene (uno è insegnante all’autoscuola di Varano Borghi). E c’è la stima di chi ha avuto la fortuna di avere rapporti con lui: questa mattina, mercoledì 8 marzo, verrà festeggiato alla Motorizzazione Civile di Varese, alla sera con la famiglia e i dipendenti.
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