NELLE SCUOLE
Tasse, commercialisti in cattedra a Busto Arsizio
Al Museo del tessile l'appuntamento conclusivo del progetto

Un progetto educativo che unisce legalità, creatività e cittadinanza attiva: così i commercialisti di Busto Arsizio hanno parlato nelle scuole del valore delle tasse, spiegandolo ai più giovani con linguaggio semplice e attività coinvolgenti. L’iniziativa, ormai in corso da 8 anni, si è conclusa oggi al Museo del Tessile, con un evento che ha celebrato il lavoro di centinaia di studenti e l’impegno di una professione troppo spesso ridotta a «numeri e bilanci».
Il progetto “I commercialisti tornano a scuola” nasce dalla Commissione Scuole dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Busto Arsizio, composta fra gli altri da Carla Trotti (delegata del Consiglio dell’Ordine), Silvia Calvi (componente di riferimento) e Paola Castiglioni (presidente della Commissione stessa).
Hanno aperto l’evento alcuni allievi della scuola di musica Rossini, seguiti da Trotti che ha sottolineato il senso di questa cerimonia finale: «Vogliamo dare rilievo a quanto di bello siamo riusciti a fare coi vostri ragazzi», ha detto ai genitori presenti nella sala conferenze del Tessile.
A ricordare l’origine del percorso è stata Castiglioni, che ha tracciato un bilancio di sei edizioni del progetto, iniziato nell’anno scolastico 2017-2018 e sospeso solo per due anni in concomitanza con la pandemia. «Quest’anno la commissione ha raggiunto oltre 50 classi e più di 1000 studenti – sostiene Castiglioni – Ci rivolgiamo agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, per diffondere la cultura della legalità fiscale, spiegare perché paghiamo le tasse, ma anche descrivere che cosa fa il commercialista, anche con l’intento di trovare qualcuno che decida di abbracciare questa professione per il suo futuro».
Calvi, a sua volta, ha sottolineato l’entusiasmo e la partecipazione degli studenti:
«Per i nostri interventi nelle classi abbiamo un format che non riusciamo mai a rispettare, perché i ragazzi sono sempre molto interattivi». Ed è proprio attraverso il dialogo che «riusciamo a trasmettere il concetto del diritto a soddisfare un bisogno primario, e quello del dovere di contribuire a questa soddisfazione. Tutto questo è sfociato in un bellissimo lavoro di gruppo, e verrete premiati – spiega ai ragazzi – perché avete capito quali sono i bisogni primari di una collettività e li avete espressi in modo artistico e creativo». Calvi rivela che nel contesto del lavoro di gruppo, «qualcuno ci ha descritto come vorrebbe che le tasse venissero utilizzate», e ribadisce l’importanza «che le nuove leve capiscano questo meccanismo».
Presenti in sala anche il sindaco Emanuele Antonelli, l’assessore a Cultura e Identità, Manuela Maffioli, il presidente del tribunale di Busto, Miro Santangelo, il tenente colonnello Daniele Marra della Guardia di Finanza, il comandante dei carabinieri di Busto, tenente colonnello Andrea Poletto, e la direttrice della scuola Rossini, Paola Colombo.
Antonelli ha ringraziato la Commissione e gli studenti non solo in quanto rappresentante delle istituzioni, ma anche come collega dello stesso Ordine promotore dell’iniziativa: «Faccio il sindaco solo da 8 anni – ha detto – mentre commercialista lo sono sempre stato». E se da primo cittadino «il mio più grosso cruccio è sempre come spendere i soldi senza sprecarli, è perché so quanta fatica fanno i vostri genitori a pagare le tasse – spiega ai più giovani – e tutto quello che fa il Comune è solo grazie soldi che tiriamo su dal loro lavoro».
Tra i premiati per i migliori lavori creativi legati al progetto, ci sono studenti delle seguenti scuole: “Deledda” e “Toscanini” di Legnano, “De Amicis” di Busto Arsizio, “Manzoni” di Castellanza, “Alighieri” di Besnate, “Milite Ignoto” di Casorate Sempione, “Don Milani” di Gallarate, “Fermi” di Cassano Magnago, “Gilda Rossi” di Busto Arsizio.
È il presidente dell’Ordine di Busto, Roberto Ianni, a racchiudere con semplicità ed efficacia il valore più profondo del progetto: «Avete dimostrato che anche dei bambini possono affrontare concetti difficili se adeguatamente guidati nell’attività».
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