IL CONSIGLIO
Tattoo, «Partite dalla spalla»
Omar Santos, un negozio a Gallarate, è fra i protagonisti della convention mondiale di Milano

Fino a domani, domenica 23 ottobre, la Milano Tattoo Convention chiamerà a raccolta a FieraMilanoCity in viale Scarampo a Milano il meglio del mondo del tatuaggio nazionale e internazionale.
Tra le star della kermesse c’è anche Omar Santos, il quarantaquattrenne tatuatore peruviano titolare del Santos Tattoo, il negozio di via San Giovanni Bosco a Gallarate che, complice un collaudato gruppo di una mezza dozzina di colleghi, da anni attrae clienti non solo dall’Italia, ma anche (e non è un’esagerazione…) da tutta Europa.
D’altronde, Santos è uno dei migliori in circolazione nel tatuare a mano libera sulla pelle l’antichissimo stile maori in voga nelle Isole Marchesi e alle Samoa. Un’autentica istituzione in questa tecnica, come testimoniano i ripetuti premi incassati nella prestigiosa convention di Londra, che prende spunto dalla tradizione indigena perfezionata durante svariati soggiorni in terra polinesiana.
«Ho sempre avuto un’enorme passione per la cultura polinesiana. Da subito è stato una calamita per me. Un qualcosa di irresistibile che ho cercato di approfondire. Ho amici laggiù e ho anche avuto la fortuna di avere in dono un tatuaggio samoano di cui sono particolarmente fiero», racconta Omar Santos.
Il tatuaggio maori, che predilige il nero e i temi astratti, trae origine da un’antichissima tradizione guerriera e piace soprattutto a un pubblico maschile: «Qui da noi piace l’idea che i guerrieri maori fossero gente di forte virilità. Quindi chi viene da me si vuole tatuare questi disegni per avere sempre con sé questi simboli di forza e di determinazione. È un modo per rendere esplicita la propria natura».
Si tratta di tatuaggi che raccontano un po’ di sé, in vero, parecchio impegnativi: «Disegno direttamente sulla pelle e provo a valorizzare l’armonia di ciascun corpo. In genere ci vogliono più di 25 ore suddivise più o meno in sei sedute. Fai una seduta al mese, perché ogni volta devi guarire».
Che cosa dice a chi viene da lei per la prima volta chiedendo un tatuaggio?
«Che farsi il tatuaggio non è una scelta indolore. È sempre inchiostro sulla pelle e si sente dolore a farselo fare. È bene metterlo subito in chiaro. Di più, il tatuaggio dura per sempre. Molti non si rendono conto che è a vita. Infine, il tatuaggio non è un disegno sulla carta, ma sulla pelle. Questo significa chevive, cambia e muta con il tempo. Per cui attenzione alle dimensioni e alle proporzioni del disegno per non trovarsi cattive sorprese».
Da dove iniziare per cominciare?
«Molti giovani e giovanissimi vorrebbero subito partire dal braccio intero o, in alternativa, dal polso e dalle mani. Suggerisco invece di partire dalla spalla. Non è a vista e lo puoi sempre nascondere se non sei più convinto di mettere in mostra il tatuaggio».
Infine, un avvertimento: «È bello che ci sia tutto questo interesse per i tatuaggi. Tuttavia, spesso c’è troppa improvvisazione in giro. C’è gente che fa l’apprendistato guardando tutorial online. Non c’è da stupirsi se poi finisca per creare disagi una volta che si ritrova con la macchinetta per tatuare in mano».
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