RIPARTENZA LENTA
Taxi a Malpensa: un cliente ogni tre giorni
Un centinaio di vetture bianche in attesa per una quarantina di viaggi al giorno. E c’è pure la minaccia degli abusivi

Un cliente caricato ogni tre giorni, continui controlli anti-abusivi, tanta pazienza. In sintesi è la ripresa dei tassisti del Terminal 1: un centinaio di auto bianche in fila alla banchina degli Arrivi per un massimo di quaranta corse a giornata. Ma va bene così, dopo i mesi di trascorsi senza potere far nulla, con l’aeroporto chiuso e nell’indeterminatezza della ripartenza.
Almeno adesso c’è una media quotidiana di 10mila passeggeri, tra decolli e atterraggi, e qualcosa si muove.
«Io sono riuscito a caricare giovedì: mi ero messo in fila martedì», offre il quadro della situazione Massimo Campagnolo, presidente di Federtaxi-Cisal e Consorzio taxi Malpensa. «C’è poco da fare. È così. E dobbiamo stare anche attenti a qualche abusivo che cerca di adescare i clienti».
Insomma, ci si mette in fila per il primo turno alle tre di notte, si attende l’inizio della giornata di voli, si accolgono i clienti se si è in testa o si avanza nella graduatoria per poi ripresentarsi il giorno dopo e procedere. Il tutto cercando di parare i colpi di chi è lì e non dovrebbe starci.
Vecchio problema quello dei tassisti non autorizzati. Riapre il Terminal 1, tornano gli abusivi. Ma c’è anche la concorrenza di Uber? «No, al momento, al T1 non c’è stato ancora qualcuno della piattaforma Uber», afferma Campagnolo. «Ci sono però i pakistani. C’erano già al Terminal 2 durante il lockdown. Non hanno il permesso per stare qui e aspettano i pochi voli internazionali, approfittando della lingua, per caricare i passeggeri stranieri».
Sicché, un po’ di clientela si perde nel corso dei vari turni. Anche se i tassisti cercano di tenere alta la guardia: «Facciamo giri di controllo». Perché già si devono aspettare tre giorni per una corsa, figurarsi se si lascia campo agli abusivi.
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