LA POLITICA
Tocca all’Europa aiutare l’economia
L’analisi del professor Rodolfo Helg (Liuc) sui rischi del Trump 2: «Temo che questo mandato sarò peggio per noi rispetto a otto anni fa»

Trump 2, la vendetta dei dazi doganali anche verso l’Europa. Sarà così? Le proiezioni del Fondo Mondiale Internazionale e della stessa Commissione Europea prefigurano un impatto molto pesante sul Pil. La crescita potrebbe ridursi anche dello 0,3% di Pil in Italia, come in Germania e in Francia. «Non nascondo che questo secondo mandato di Donald Trump mi preoccupa, a cominciare dalle ripercussioni che potranno avere dazi e barriere tariffarie varie su beni e prodotti europei. Nessuno lo può dire con certezza, ma temo che questa amministrazione sarò peggio per noi che viviamo al di qua dell’Atlantico rispetto ad otto anni fa», ha detto alla Prealpina in una recente intervista a Rodolfo Helg, professore ordinario di politica economica alla Liuc di Castellanza.
«Non possiamo che prendere atto che Trump ha promesso un aumento esponenziale dei dazi sui beni di consumo in arrivo dall’estero: fino al 20% verso tutte le merci in arrivo dall’Europa e fino al 60% dalla Cina. È cambiato il mondo e con esso le politiche economiche, via via sempre più aggressive. Obiettivo di Trump è quello di difendere i posti di lavoro e ridurre la tassazione degli americani con il ricavato dei dazi, anche se tutti gli hanno detto che non sarà possibile. È chiarissimo però che se Trump alzerà i tassi come ha detto, renderà meno competitive le aziende europee che esporteranno negli Stati Uniti». Secondo l’economista della Liuc, far parte dell’Unione sarà un vantaggio: «Sta passando l’idea che il commercio internazionale non sarà più basato sulle regole dell’organizzazione mondiale, ma sulle regole dettate dal più forte. In questo senso sono contento che l’Italia faccia parte dell’Ue. Altrimenti sarebbero guai. Indubbiamente, la politica dei dazi o delle importazioni Usa contingentate riserverà contraccolpi alle aziende del Varesotto e più in generale del Nord-Ovest, da sempre molti efficienti nell’esportare le proprie merci Oltreoceano, ma essere nell’Unione è una garanzia. Quando nel 2018 Trump impose i dazi su acciaio e alluminio, l’Ue diede vita ad azioni di ritorsione. Preferisco aver perso un po’ di sovranità nazionale, come è accaduto con l’adesione all’Unione Europea, perché in questo modo ho potuto guadagnare in termini di peso specifico nei rapporti con i grandi del mondo».
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