IN TRIBUNALE
Tomasella, chiesti dodici anni e sei mesi di reclusione
L’ex candidato sindaco di Varese e leader No Vax è accusato di stalking e violenza sessuale. La sentenza il 10 giugno

Oggi pomeriggio, martedì 20 maggio, il pubblico ministero Maria Claudia Contini ha chiesto una condanna a dodici anni e sei mesi di reclusione per Francesco Tomasella, ex candidato sindaco no vax di Varese (per il movimento Varese Libera) nel processo che vede l’uomo imputato per stalking e violenza sessuale nei confronti di quella che all’epoca dei fatti (dal 2020 al 2023) era la sua fidanzata. Subito dopo la rappresentante della pubblica accusa ha preso la parola il legale di parte civile, l’avvocato Chiara Di Giovanni, che rappresenta la ex fidanzata e ha chiesto anche lei la condanna di Tomasella. E l’udienza si è conclusa con le arringhe dei difensori, gli avvocati Andrea Brenna e Nicola Giannantoni, che hanno chiesto l’assoluzione dell’imputato contestando in particolare l’ipotesi di violenza sessuale e l’abnormità della richiesta di pena. La coppia, secondo i difensori, era litigiosa e in alcuni casi Tomasella scrisse cose sgradevoli che non avrebbe dovuto scrivere, ma il trentanovenne non avrebbe commesso reati.
In mattinata Tomasella si era sottoposto all’esame, respingendo tutte le accuse. A suo dire, sarebbe stato lui vittima della gelosia ossessiva della donna, dominata da una «sessualità compulsiva», e a lei non avrebbe mai fatto del male dal punto di vista fisico. Quanto all’accusa di violenza sessuale, Tomasella ha ricordato una tragica vicenda familiare, commuovendosi, e ha spiegato al collegio presieduto dal giudice Stefania Brusa di non aver mai avuto rapporti sessuali con le donne della sua vita «senza il loro consenso». La sentenza arriverà il 10 giugno.
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