IL PIANO
Ecco il futuro di piazza Mazzini
Via libera della giunta al progetto di riqualificazione. Tornano i giardini all’italiana

Eppur si muove e di questi tempi la mobilità sta diventando un... lusso. In qualche modo il progetto arrivato sul tavolo attorno al quale si riunisce la giunta del sindaco di Tradate Giuseppe Bascialla è legato alla mobilità e quindi alla possibilità d’incontro.
Si tratta dell’agognato progetto per rimettere a nuovo piazza Mazzini. L’idea è di procedere per gradi, e questo comporta che siamo a una fase, come sostiene l’assessore ai Lavori pubblici Alessandro Morbi, molto di massima. La pianificazione è dunque agli inizi. Significa che i professionisti hanno messo nero su bianco le indicazioni dei politici ma esse sono suscettibili di cambiamento. Se saranno ritocchi minimi o profondi rispetto a quanto esaminato in giunta lo si saprà strada facendo. Ma - come detto- qualcosa certo di muove.
Per ora, si lavora su soluzioni che puntano a rigenerare il cosiddetto “salotto buono” della città affinché diventi un luogo gradevole dal punto di vista urbanistico e funzionale dal punto di vista della appunto fruibilità.
Dunque secondo questa prima bozza tornano i giardini all’italiana per caratterizzare i due spazi antistanti il palazzo municipale. Altra novità sarà la sistemazione dell’area di fronte al monumento con una pavimentazione in pietra così da sistemare non solo gli spazi disponibili per gli incontri ma anche la zona antistante il monumento ai caduti sul quale la Soprintendenza ha posto il vesto allo spostamento in una sede che, a detta di molti, sarebbe stata appropriata e probabilmente con un decoro consono a ciò che quella opera rappresenta.
E la Soprintendenza sarà un compagno di viaggio verso l’attuazione del progetto. Infatti una delle soluzioni pensate originariamente è stata accantonata pare per un altro veto della organismo che sorveglia i beni culturali.
Alla luce di questo, niente allargamento del parcheggio a fianco del cortile sul quale si affaccia il comando della Polizia locale perché non sarebbe stata autorizzata la demolizione della cinta e la rimozione del cancello dal quale, un tempo, entravano gli alunni delle elementari “Cesare Battisti”.
E quindi si stanno studiando soluzioni alternative per individuare posti auto attorno alla piazza così da decongestionare sia il cortile dalla presenza di auto sia di limitare l’ingresso dei mezzi che, molto spesso indebitamente, parcheggiano sotto il balcone del municipio.
E ancora: fra le novità previste in questo progetto di massima (ma nella sostanza condiviso dalle forze di maggioranza, ossia Lega, Movimento Prealpino e Forza Italia) c’è anche l’installazione di dissuasori mobili lungo corso Bernacchi e in prossimità dell’incrocio con via Mameli e via Toti.
E sporge spontanea una domanda: che sia il preludio a una, al momento remota, pedonalizzazione di piazza Mazzini? «Per ora sono dissuasori da utilizzare nel caso di momentanee manifestazioni che prevedono la chiusura del centro cittadino», precisa l’assessore Morbi.
Tanta carne al fuoco sulla quale ragionare prima di prendere una decisione che inciderà non solo sul presente della vita cittadina.
Nel frattempo, a proposito di cantieri, anzi grandi cantieri, spicca in città l’intervento, che ha preso il via da poche settimane, della Fornace. È prevista la riqualificazione del fabbricato, non del tutto completato, tra le vie Curiel e Sciesa. L’impresa è al lavoro per la demolizione delle due torri che sorreggevano la grande vela.
Il progetto di sistemazione dell’area è stato al centro di un lungo confronto fra le parti (da un lato il Comune e la Regione). A opera conclusa, ci sarà l’insediamento di nuovi esercizi commerciali. Secondo indiscrezioni, la proprietà del complesso starebbe puntando su attività di qualità per elevare il target rispetto al passato.
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