VIA ZARA
Tradate, il nuovo volto di Frera
Museo della moto e spazi della città: il progetto per il bando da 5 milioni

Un profondo maquillage per aggiornare un luogo, il centro culturale Frera, che ha suscitato qualche benevola gelosia all’esterno del perimetro urbano.
Si scoprono le carte e viene alla luce il progetto allegato alla domanda di partecipazione al bando governativo che potrebbe far piovere sul comparto di via Zara un contributo milionario.
Il progetto «pulisce» il campo dalle voci, dalle ipotesi e dal modo con cui, nel caso in cui i 5 milioni, cifra massima destinata a un Comune come quello di Tradate, finissero nelle casse municipali, mettere mano all’ultimo segmento che ancora non è stato utilizzato.
Spiega l’assessore ai lavori pubblici Alessandro Morbi: «Guardiamo ai giovani, ai loro bisogni, alla richiesta di spazi che cresce, alla necessità di luoghi d’incontro in cui sentirsi comunità. Il progetto che abbiamo allegato alla richiesta per poter accedere a quei 5 milioni è il riassunto di tutto questo».
E quel «parcheggio sotterraneo» tanto discusso da ricavare dentro l’edificio da ristrutturare?
Il progetto, finalmente, spazza via i dubbi anche su questo.
Vero, ci saranno nuovi posti auto, anche coperti, ma non saranno recuperati dentro l’edificio ancora vuoto.
Saranno invece realizzati, sempre che la richiesta di contributo abbia esito positivo e su questo giocheranno probabilmente un ruolo determinante i due parlamentari residenti in città, soprattutto il senatore Stefano Candiani che si è speso personalmente, e il deputato Dario Galli, sotto l’attuale spazio che ospita le auto e che è intitolato al pilota di Formula 1 Riccardo Paletti tragicamente scomparso durante il Gran Premio del Canada nel 1982.
Insomma, un recupero di posti per dare corso a uno degli assi portanti del futuro centro culturale Frera e cioè la «piazza degli aventi» per la quale è prevista una soluzione con cui coprirla in caso di maltempo.
Ma questa non sarà la sola novità.
Per esempio si sposterà nell’edificio da ristrutturare il Museo della moto, il centro è stato realizzato grazie al recupero, voluto proprio dall’allora sindaco Candiani, dove a inizio ‘900 erano costruite le moto a marchio Frera, sarà completamente cambiata la disposizione della biblioteca e saranno anche ampliata le sale per gli studenti: «Risponderemo così - dice ancora l’assessore Alessandro Morbi - alla domanda degli studenti che, sempre più numerosi, scelgono la Frera come luogo di studio e di supporto al loro sapere».
Una scelta presa anche dal Comune di Varese per riqualificare la Caserma Garibaldi, l’edificio accanto a piazza Repubblica.
Un altro intervento consentirà di raddoppiare la sala conferenze che sarà portata fino a ottanta posti.
E si sa che la sala conferenze è un altro luogo che funziona e grazie alla quale sono arrivati in città personaggi prestigiosi della cultura, dello spettacolo, della danza e della musica.
Programmi interrotti per la pandemia ma pronti a ricominciare con nuovo slancio e con la «Frera» che guarda con fiducia al proprio futuro e al suo nuvo ruolo sociale e aggregativo.
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