IL PROGETTO ESECUTIVO
Sotto i portici della caserma
Ex caserma Garibaldi: lavori in primavera. Cantiere da 15 milioni di euro
L’ingresso principale sarà quello storico di via Magenta, con il cancello restaurato, il monumento al Garibaldino e le lapidi di marmo, memorie di un passato che nessuno ha mai ipotizzato di rimuovere.
Ma la novità che promette di stupire i varesini sarà il ripristino dei portici su piazza Repubblica: carpentieri e muratori abbatteranno uno dopo l’altro i muri che per decenni hanno “tamponato” la facciata e smantelleranno i finestroni arrugginiti, per restituire alla città uno spazio aperto, caratterizzato da archi “in dialogo” con l’esterno, luogo di passaggio e di incontro.
All’interno: sale di lettura, aule di studio ad alta tecnologia, un auditorium, ambienti dedicati ai bambini, una caffetteria e molto altro ancora.
Nei sotterranei il deposito dei volumi della biblioteca civica e un bunker che custodirà tavole, disegni e documenti originali dei maestri dell’architettura e del design del Novecento, in consultazione al piano riservato all’Archivio del Moderno nel sottotetto.
Così si presenterà, in un futuro non troppo lontano, la ex caserma Garibaldi. Per il rudere che oggi “oscura” il centro della città la svolta non è mai stata così vicina.
Il progetto esecutivo dell’intervento di recupero e di restauro è stato depositato a Palazzo Estense per le ultime verifiche sulle soluzioni adottate.
La firma è quella dell’architetto milanese Mauro Galantino, affiancato dai collaboratori del suo studio. E “milanesi” sono anche le risorse economiche che verranno investite nella creazione del nuovo polo culturale: 15 milioni di euro messi a disposizione dall’Accordo di programma sottoscritto dalla Regione Lombardia, dal Comune, dalla Provincia, dall’Università dell’Insubria, dalle istituzioni accademiche ticinesi e da altri enti.
Il via libera definitivo è arrivato da Milano nelle scorse settimane e in municipio è subito scattato il conto alla rovescia.
Obiettivo dichiarato dal sindaco Davide Galimberti e condiviso dal suo predecessore Attilio Fontana, oggi governatore lombardo, è pubblicare il bando di gara in autunno per assegnare i lavori al più tardi all’inizio del prossimo anno e aprire il cantiere entro la prossima primavera.
«Ormai ci siamo» ripetono a Palazzo Estense facendo sfoggio di ottimismo. «La macchina è ripartita».
L’intervento non sarà ultimativo e alcuni degli ambienti previsti resteranno temporaneamente “a rustico” in attesa degli arredi, per i quali saranno necessari altri tre milioni di euro già previsti a bilancio.
«È però la parte più consistente di un piano d’azione ampio e articolato, che prevede anche la sistemazione della piazza e il nuovo teatro, ma che non può prescindere dal pieno recupero funzionale della ex caserma» puntualizzano in municipio.
Intanto i varesini possono attivare l’immaginazione e scrutare all’interno di un “polo culturale” tecnologico, con spazi verdi, vista sui banchi del mercato, pavimenti in pietra, divanetti nei chiostri e abbaini nelle coperture. Una cittadella del sapere popolata da studenti, professionisti e mamme con i bambini.
Quando?
Nessuno azzarda previsioni sulla conclusione dei lavori. Ma dopo tanti anni di attesa e rinvii, la posa della prima pietra sarà molto più di un inizio.
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