IL RICORDO
Tradate, una targa in memoria di Carla Macchi
Alla volontaria Acli è stato intitolato l’ufficio del patronato in via Sopranzi

Piccoli gesti dal valore inestimabile. Gesti come lo scoprimento di una targa. In questo caso un segno di riconoscimento per Carla Macchi recentemente scomparsa. D’ora in poi in quella che può essere considerata, a ragione, la sua seconda casa la onorerà per sempre.
LA CASA DELLE ACLI
La casa è quella delle Acli di via Sopranzi dove Carla Macchi, per tantissimi anni, ha prestato la sua opera a favore della comunità. A lei è stato dedicato l’Ufficio del Patronato, parte vitale della sede che porta il nome di un altro personaggio legatissimo alle Acli: Mario Rimoldi. Persone schive ma attivissime nel campo sociale. L’intitolazione è avvenuta alla presenza di autorità, amici, conoscenti e persone che alla signora Carla devono riconoscenza. «Carla è stata un esempio di serietà nel proprio impegno che ha contribuito alla costruzione della cultura di servizio di cui oggi si ha tanto bisogno», si legge in un passaggio con cui si è deciso di dedicargli l’Ufficio di Patronato. Ufficio al quale si sono rivolte, per svariate ragioni, migliaia di persone che avevano bisogno di un aiuto, di un consiglio, di trovare certezze alle loro domande. E non aveva praticamente orari se è vero che quell’Ufficio al quale era tanto affezionata era aperto pure il sabato fino al tardo pomeriggio.
LA CERIMONIA
«La fedeltà a questo impegno è continuata negli anni con costanza – hanno detto i presenti alla cerimonia di scoprimento della targa – come una missione fino a quando la malattia gli ha impedito di continuare la sua missione». «La mia gratificazione? - confidò una volta al cronista – il saluto e la simpatia con la quale la gente mi saluta». Carla Macchi, insomma, è stata un punto di riferimento pur se ha mantenuto sobrietà nello svolgere quella che lei ha considerato una missione. Compito che ha svolto con grande impegno anche nelle istituzioni quando è stata eletta, nelle fila della Democrazia Cristiana, consigliere comunale. Anche in quel ruolo ha avuto, come principio inderogabile, quello del servizio, anzi del servire lasciando una bella sfida per le future generazioni.
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