LA TRAGEDIA
Tradito dalla tuta alare, muore pilota di Gallarate
Il capitano Alessandro Fiorito, 62 anni, è precipitato per 300 metri nel vuoto. Il dolore e il silenzio dei famigliari
Il cielo era la sua vera casa. Dell’amore per il volo ne aveva fatto la sua professione il comandante Alessandro Fiorito, 63 anni, morto ieri mattina proprio mentre desiderava vibrare nell’aria. Aveva indossato la tuta alare per lanciarsi dal Forcellino (parete montuosa in provincia di Lecco), ma a causa di un problema con la vela, è o precipitato nel vuoto. Un incidente che ha stroncato la vita del professionista residente a Gallarate dove viveva in via Borghi 9.
Fiorito aveva lavorato a Malpensa. Negli ultimi 12 anni è stato capitano Foph di Cargolux Italia. La sua carriera era lunga, era stato comandante di B777 per Qatar Airways e prima ancora comandante istruttore e controllore dei B757, B767 e B777 per quasi 12 anni alla Air Europe. Si era formato all’Alitalia Flyng School.
Il professionista classe 1961, ieri mattina, mercoledì 21 febbraio, era andato in provincia di Lecco partendo da Gallarate, verso le 10. Aveva lasciato l’auto sopra Lecco, ad Abbadia Lariana, per poi dirigersi verso la grande parete che cade verticale per 400 metri verso il lago dal bordo del Profilo di Napoleone, al limite occidentale dei Piani Resinelli. Aveva percorso un tratto di strada a piedi verso la famosa parete del Forcellino: da qui indossando la sua tuta alare si sarebbe buttato verso le 11 per percorrere quel tratto di cielo, planare verso il lago e atterrare quasi a riva.
Insomma, un volo suggestivo, intenso e amato. Tanto che quel punto è molto noto e frequentato dai base jumper e appassionati della tuta alare. Persone esperte che appena possono provano quella sensazione di libertà senza eguali praticando lo sport ad alto tasso di adrenalina, ma che richiede parecchia esperienza e perizia, oltre alla conoscenza di luoghi e venti.
Tutti elementi che a Fiorito non mancavano di certo. Lui, oltre a essere pilota, era anche un paracadutista.
Ma ieri qualcosa è andato storto. La tuta ha avuto un problema, probabilmente l’ala non si è aperta mentre Fiorito era già in volo. E in pochi istanti il gallaratese si è avvitato su se stesso ed è precipitato per 300 metri.
Stando alla ricostruzione, l’allarme è stato dato da un passante che ha assistito alla scena impotente: ha solo potuto chiamare il 112 e chiedere aiuto, sperando che l’uomo in mezzo al cielo avesse qualche possibilità di sopravvivere. «Una persona si è lanciata, ma è caduta dopo un avvitamento», ha detto alla centrale operativa.
Sul posto i soccorritori in forze massicce hanno ritrovato il corpo privo di vita. Intanto a Gallarate la notizia della tragedia ha iniziato a diffondersi in tarda serata. La famiglia si è chiusa nell’appartamento di via Borghi. Sotto choc i condomini che hanno desiderato mantenere un rispettoso silenzio, lo stesso dei parenti. Quella di Alessandro Fiorito è una famiglia riservatissima, tanto che alcuni vicini non avevano saputo della sua morte.
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