TRENORD
Treni soppressi, pendolari in rivolta
«Uno sfacelo che si cerca di attribuire al caldo, ma che in realtà è figlio dei mali che affliggono da un decennio il trasporto locale lombardo»

«La “gioiosa macchina da guerra” descritta dall’assessore ai Trasporti di Regione Lombardia e dall’amministratore delegato di Trenord fa acqua da tutte le parti». Esordisce così, con toni di fuoco, il comunicato congiunto dei pendolari di Trenord (primi firmatari i comitati di Gallarate-Milano e di Busto Arsizio) dopo due giorni da tregenda con centinaia di convogli cancellati a causa del caldo.
«I 50 treni soppressi per il caldo sbandierati da piazzale Cadorna - proseguono i comitati -, sono in realtà oltre 150 nella giornata di oggi (ieri, ndr) 21 luglio e oltre 200 nella giornata di mercoledì 20. Inoltre scopriamo che dalla app di Trenord, molti treni previsti in orario, sono stati cancellati fino al 28 agosto. E’ chiaro che Trenord continua a nascondere le vere criticità ( tra cui materiale vetusto o maltenuto) che ormai da un decennio affliggono, come un calvario, il trasporto pubblico locale lombardo».
Accuse durissime, alle quali segue l’ennesimo appello: «Per questo torniamo a chiedere al governatore Attilio Fontana di farsi carico della palese inefficienza del suo assessore e della società controllata da regione Lombardia, perché i pendolari Lombardi non meritano questo sfacelo. Uno sfacelo che Trenord attribuisce al caldo, ma che non trova riscontri analoghi in tutte le altre regioni italiane».
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