I DISSERVIZI
«Trenord, invertiremo la rotta»
L’assessore regionale replica ai pendolari: l’azienda non ha ancora presentato il piano
«Noi non abbiamo ricevuto nulla da Trenord, la società ferroviaria sta elaborando un piano per superare l’emergenza che ci verrà presentato nei prossimi giorni: ci stupiamo del fatto che informazioni in dettaglio vengano diffuse prima di essere sottoposte a Regione Lombardia».
L’assessore Claudia Terzi replica alla lettera inviata dai Comitati pendolari, stanchi di soppressioni e disagi. I viaggiatori parlano di tagli e di ricorso al trasporto su gomma, ma l’assessore lascia intendere che nulla sia ancora definito: il consiglio regionale si riunirà il 13 novembre dedicando la seduta al tema dei trasporti, entro quella data si attende il piano che Trenord dovrebbe presentare.
SERVIZI INADEGUATI
Terzi non nasconde le difficoltà.
«È del tutto evidente - precisa - che allo stato attuale Trenord non riesca a offrire un servizio adeguato, tutti sanno che è la conseguenza dei mancati investimenti da parte dello Stato negli anni passati, sia sulla rete ferroviaria sia sul materiale rotabile. Trenord intende intervenire rimodulando il servizio in alcune fasce orarie e in alcuni giorni specifici, senza interferire in alcun modo sugli orari sensibili per i pendolari».
L’assessore precisa di avere chiesto a Trenord «di mettere a punto un piano in grado di assicurare un servizio dignitoso per i pendolari, i quali non devono subire quello che stanno subendo ora, con disservizi quotidiani tra ritardi e cancellazioni. Stiamo lavorando per invertire la rotta e migliorare la situazione in maniera tangibile».
Ai comitati che chiedono di essere ricevuti al più presto, risponde: «Il coinvolgimento non è stato possibile data la ristrettezza dei tempi e l’urgenza degli interventi. Abbiamo però dato indicazione a Trenord di prestare attenzione al dialogo con i pendolari attuando una politica di maggiore condivisione con gli utenti delle scelte per il futuro».
PROPRIETÀ FIFTY FIFTY
I passeggeri contestano a Regione di possedere il 50% di Trenord.
Di fatto, il pacchetto di maggioranza nelle mani di Palazzo Lombardia riguarda Fnm, che a sua volta si compone di un 50% in carico a Trenord e di un 50% di Trenitalia.
Stando ai dati che si possono reperire in assessorato, Regione ha finanziato con 1,6 miliardi di euro l’acquisto di 161 nuovi treni che entreranno in servizio a partire dal 2020, per poter ridurre l’età media dei mezzi di Trenord a circa 12 anni, riequilibrando una situazione che vede la flotta legata a Fnm (dunque acquistata da Regione) attestarsi sui 10 anni medi.
L’età media dei treni oggi in uso a Trenord forniti da Fs è di circa 35 anni, il che motiverebbe i costanti guasti cui si assiste.
In passato, dal 2007 al 2017, i 190 treni entrati in servizio erano stati finanziati per oltre 1,3 miliardi (Regione un miliardo e la controllata Fnm 330 milioni), mentre Trenitalia aveva contribuito con 170 milioni.
Se Regione Lombardia cerca di investire, a quanto pare, chi non si attiva abbastanza sarebbe Trenitalia, nonostante i due soci siano a pari livello (50% ciascuno).
I mancati investimenti su binari e linee sarebbe in capo a RFI (ovvero Fs).
SCIOPERO REVOCATO
Il quadro è complesso e ancora non sono chiare le mosse di Trenord.
Nel frattempo, il sindacato autonomo Orsa Ferrovie ha revocato lo sciopero che era stato previsto per domenica 11 novembre.
Trenord ha comunicato alla segreteria regionale del sindacato che “non ha mai intenso reprimere, limitare o discriminare la fruizione legittima dei diritti dei lavoratori”. E avvia un confronto sugli indicatori di prestazione.
Orsa le viene incontro, revocando l’agitazione, ma ribadisce la propria denuncia sulle carenze di personale, sulla disaffezione dei dipendenti, sulla mancanza di programmi formativi, sull’assenza di adeguato materiale rotabile,
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