LA MAPPA
Dalla Nigeria 30 prostitute
Cinque i luoghi controllati dalle ragazze africane

Nell’insieme della presenza nigeriana nel racket della prostituzione in Italia, dove la parte maggiore gravita attorno a Napoli e Torino, la Lombardia viene quanto meno in seconda battuta.
Nel suo piccolo, anche Busto Arsizio può fornire uno spaccato della situazione generale, con un presidio consolidato da diverso tempo che consente di stendere una mappatura piuttosto precisa del meretricio esercitato lungo le carreggiate.
La presenza più o meno costante di nigeriane a disposizione dei clienti sui cigli delle strade è dunque risaputa. Se ne trovano di notte come di giorno, periodicamente scompaiono in base al «mercato» stagionale, poi tornano come prima. Occupano zone ben precise come un appuntamento fisso per chi le cerca: attorno all’inceneritore Accam, oltre la zona industriale di Sacconago; alle Quattro Strade verso Vanzaghello, ai margini della rotonda che porta a Magnago o alla zona industriale di Vanzaghello; in fondo a viale Repubblica per andare a Gallarate e all’innesto della superstrada; nei boschi verso Villa Cortese. Insuperabile è però la quantità che se ne trova ai lati del Sempione, nel tratto da Busto a Gallarate, attorno all’ex Palaghiaccio e all’ex Mizar, che dovrebbero essere presto recuperati e restituiti alle presenze positive.
Considerando queste cinque zone fisse si può stimare una presenza tra le 20 e le 30 prostitute nigeriane, cui si aggiungono quelle di altre etnie per un quadro del fenomeno limitato alla sua espressione più visibile, perché c’è poi la prostituzione in appartamento, meno facile da intercettare e quantificare.
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