IL SEQUESTRO
«Troppi cani nella villa Liberty»
Erano maleaccuditi: sette su dodici portati al canile

Una villa Liberty tutta per loro, dove scorrazzare e giocare felici. Ma niente da fare, sette dei dodici cani che potevano usufruire dell’edificio e del giardino di via Marconi ora devono stare in canile a Gallarate.
Venerdì scorso, 25 ottobre, i carabinieri e le guardie ambientali li hanno sequestrati a due pastori italiani, fratello e sorella, che avevano ereditato l’immobile dalla madre nel frattempo deceduta. Perché gli animali davano fastidio ai vicini con i loro latrati notturni, con la pipì e gli escrementi che i proprietari - sempre impegnati a far pascolare il gregge - non si affrettavano a pulire, con le fughe oltre i cancelli che spesso avevano provocato incidenti (a febbraio uno dei meticci morì investito da un’auto).
Ad aprile il sindaco Mirko Zorzo, raccogliendo le petizioni e gli esposti presentati dai residenti, emise un’ordinanza contingibile e urgente che imponeva ai pastori di ridurre il numero di cani a non più di cinque. Una disposizione dettata dalle «Esalazioni nauseabonde metaniche e ammoniacali generate dalla copiosa quantità di escrementi e di minzioni che si diffondono nella pubblica via e nelle pertinenze delle abitazioni confinanti».
Ebbene, fratello e sorella non si sono mai adeguati, del resto con che cuore ci si potrebbe separare da un animale facendo addirittura figli e figliastri? L’altro giorno militari, guardie e funzionari della Asl hanno eseguito un nuovo sopralluogo che ha dato un esito infausto: a parere dei carabinieri i bastardini, quelli che vivevano all’interno, erano collocati in un ambiente saturo di esalazioni urticanti per occhi e vie respiratorie perché sia gli arredi che i muri erano impregnati di urina. Il che, ovviamente, arrecava disagio soprattutto a chi abita lì intorno. E così è scattato il sequestro preventivo di sette meticci che però dovrà essere convalidato dal gip. Gli atti sono stati trasmessi lunedì in procura. I reati contestati agli imprenditori agricoli sono di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, getto pericoloso di cose e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura. Una palazzina Liberty anni Venti non è insomma il loro habitat: per chi ha deciso meglio il canile, anche se poi tirarli fuori da lì sarà un problema.
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