GIRO DA 4 MILIONI
Covid e ‘ndrangheta, la rete fra Lonate, Cairate e Legnano
Maxi indagine della Gdf: arrestate sei persone

Da un lato evasioni fiscali nell’ambito di fallimenti societari; dall’altro truffe legate all’emergenza Covid. Il tutto con i quattrini che finivano nelle casse della ‘ndrangheta di Lonate Pozzolo. Sei persone, presunte appartenenti ad un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di natura economica e che avrebbero agevolato cosche di 'ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo e Vibo Valentia, sono state arrestate oggi - venerdì 31 marzo - dai finanzieri dei Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Varese e Milano, in un’inchiesta della Dda milanese coordinata dai pm Alessandra Cerreti e Silvia Bonardi.
Dalle indagini è emerso che i clan avrebbero avuto "interessi ramificati nel settore della sanità lombarda, in relazione alle attività connesse all’emergenza sanitaria da Covid 19, con particolare riferimento a forniture di materiale sanitario ed esecuzione di tamponi da parte di soggetti a ciò non professionalmente autorizzati".
La presunta associazione per delinquere acquisiva società in crisi «che, una volta entrate nella sfera di operatività dell’organizzazione, venivano portate al fallimento non prima di averne completamente depauperato il patrimonio in danno dei creditori, primo fra tutti l’Erario, nei confronti del quale le imprese si sono rese inadempienti in merito agli obblighi dichiarativi e di pagamento delle imposte dovute».
I LEGAMI CON CAIRATE E BUSTO ARSIZIO
Si apprendono ulteriori particolari rispetto alla nuova operazione coordinata dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano Alessandro Cerreti e Silvia Bonardi che ha portato all’emissione di sei misure cautelari emesse dal gip Tiziana Gueli. Quattro di queste hanno colpito altrettante persone residenti a cavallo tra Altomilanese e la provincia di Varese.
I due indagati in carcere sono un calabrese originario di Vibo Valentia, ma residente a Legnano, classe 1969, individuato come promotore dell’associazione per delinquere finalizzata all’agevolazione dell’associazione mafiosa, e il suo presunto braccio destro, un legnanese del 1966 residente a Cairate. Entrambi hanno precedenti per bancarotta e usura.
Tra le persone finite agli arresti domiciliari ci sono anche una donna del 1979 residente a Lonate Pozzolo è un uomo di Legnano, classe 1965.
L’inchiesta del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Varese ha peso le mosse da una segnalazione di operazione sospetta da parte dell’antiriciclaggio.
Il gruppo legato alle locali di Legnano e Lonate Pozzolo e di Vibo Valentia avrebbe , tra l’altro, contribuito al sostentamento dei familiari dei componenti delle cosche con buste regalo durante le festività e pagando l’affitto di un appartamento e di un negozio a Busto Arsizio.
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